La Slovenia stringe ancora sulle misure, impennata di casi in Croazia e Cechia

La seconda ondata nei Paesi dell’est.

Nuove misure restrittive in Slovenia per arginare l’aumento esponenziale dei casi di Covid. I letti negli ospedali scarseggiano di nuovo poiché sono gli ammalati attivi in decisivo aumento.

Entrando a lavoro la temperatura di clienti e dipendenti dovrà essere misurata, in caso di febbre i lavoratori saranno mandati in congedo malattia per tre giorni massimo.

La mascherina resta obbligatoria nelle aule scolastiche dei licei e delle università anche per gli insegnanti. Inoltre, i dispositivi di protezione andranno indossati anche in luoghi pubblici come mercati o centri città dove il rischio di assembramenti è sempre alto.

Gli orari dei locali pubblici come bar e ristoranti saranno limitati dalle 6 alle 22. I raggruppamenti consentiti al momento sono di 10 persone, ma si potrebbe presto passare a 6. Anche i nuclei famigliari che si ritrovano oltreché le feste in casa dove le distanze non sono mantenute si stanno rivelando spesso focolai di contagio.

Anche in Croazia e in Cechia l’epidemia si sta nuovamente espandendo. Nonostante ciò, in Croazia l’isolamento si ridurrà da 14 a 10 giorni durante la prossima settimana. In Cechia, invece, le misure si inaspriscono dopo l’ultima impennata di positivi: in bar, ristoranti e discoteche sarà possibile entrare solo per le persone che troveranno posto a sedere.