Violenza domestica, l’Ue bacchetta l’Italia e ricorda l’omicidio di Remanzacco

Il consiglio europeo ricorda.

Il Consiglio europeo bacchetta l’Italia sul tema delle violenze domestiche. E ricorda il tragico episodio di Remanzacco. Era il 25 novembre 2013 quando Andrei Talpis, muratore moldavo, uccise il figlio 19enne e tentò di fare altrettanto con la moglie Elisaveta.

Quell’episodio è stato preso a paradigma dall’Europa. Già, perché nonostante le molte denunce della signora Talpis non erano state prese le misure necessarie a proteggerla. Fino al tragico epilogo di 7 anni fa. Nel 2017 l’Italia era stata condannata proprio per non aver fatto abbastanza per scongiurare la tragedia.

Il Consiglio europeo ha spronato l’Italia a “fare di più”: l’organo esecutivo di Strasburgo ha esaminato, nell’ambito della cosiddetta procedura d’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti umani, le informazioni fornite dal governo italiano per rimediare alle carenze che hanno condotto alla condanna del Paese nel 2017 per il caso Talpis.

Troppo spesso in Italia le denunce per violenza domestica terminano con “non luogo a procedere”. E ora l’Europa chiede di rimediare.