Illegio si riapre al mondo con la nuova mostra d’arte “Nulla è perduto”

dig

L’inaugurazione della nuova mostra di Illegio.

Un messaggio di ripartenza e speranza dopo i mesi difficili del coronavirus. A lanciarlo è “Nulla è perduto”, la mostra internazionale di arte inaugurata oggi a Illegio e che sarà visitabile fino al 13 dicembre. A fare gli onori di casa, il Comitato di San Floriano che organizza questo apprezzato appuntamento, capace di portare nel 2019 in questo angolo di Carnia 45.000 visitatori.

Quattordici opere da ammirare, accompagnate da un apparato di foto di corredo, in un allestimento di gradevole eleganza e in un itinerario che suscita stupore poiché mette a contatto con opere chere nessuno avrebbe mai pensato di poter vedere. Opere distrutte o perdute, ma poi ritrovate o risorte. Alcune sono state rubate e non vi è più stata traccia di esse. Altre sono andate in cenere a causa di devastazioni o di guerre o deplorevoli incidenti. Altre ancora sono rimaste dimenticate in un oblio di secoli, sebbene vi fosse notizia della loro esistenza che, da un certo punto in poi, aveva fatto perdere le tracce di sé.

Da Vermeer a van Gogh, da Klimt a Tamara de Lempicka, passando per Monet, i motivi per farsi luccicare gli occhi ammirando la rassegna di Illegio non mancheranno. Presenti anche due autentiche, rimaste nell’ombra e ora riemerse: due sculture del 1492 di Domenico da Tolmezzo. Tutta da gustare la rimaterializzazione di due vetrate del XII secolo della facciata occidentale della Cattedrale di Chartres – opera sublime e accuratissima ricreata dai maestri vetrai Tomanin di San Bellino –, e il San Matteo e l’angelo realizzato da Michelangelo Merisi detto Caravaggio con una storia avvincente e poi perduto tra le fiamme di Berlino a inizio maggio 1945, quando l’Armata Rossa conquistava la città esausta.

A raccontare il file rouge di “Nulla è perduto” è stato il curatore della mostra, don Alessio Geretti. Tante le autorità che hanno voluto salutare il taglio del nastro, dal già reggente della Prefettura della Casa pontificia, Paolo De Niccolò, all’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato. Da oggi, Illegio riapre le sue porte al mondo e agli appassionati di arte.