Le superstizioni e le tradizioni della notte dei morti in Friuli

Quando nasceva un bambino, una delle prime cose osservate dalle mamme era la presunta longevità del neonato. Per questa ragione, erano attente a quando i neonati mettevano i dentini, traendone presunte indicazioni.

La pesatura dei neonati.

Per i bambini che li mettevano tardi, era un fatto considerato di buon auspicio, perché sarebbero vissuti a lungo. Da evitare era la pratica della pesatura dei neonati, perché avrebbe accorciato la vita. La sposa, che per qualche ragione si fosse sfilata l’anello di matrimonio dal dito, metteva a rischio la vita del marito.

Era credenza che nella notte tra il primo e il 2 novembre, i morti ritornassero sulla terra, per questa ragione, prima di coricarsi, erano preparati e posti fuori dalla porta delle case, dei secchi colmi di acqua, affinchè le anime dei morti si potessero dissetare.

In caso di morte di un familiare.

Nel caso di morte di un familiare, era abitudine lasciare aperta la porta di casa fino alla sepoltura, per evitare che durante l’anno in famiglia si dovesse contare un altro decesso. Il giorno del ricordo dei morti, era abitudine che ogni famiglia facesse opera di elemosina ai poveri.

In molte località, in questo giorno, erano appositamente preparati dei pani da distribuire alle famiglie bisognose. Per conoscere se un ammalato grave aveva buona possibilità di guarigione, si poneva la sera in una bottiglia con orina dell’ammalato una pianta di ortica: se la mattina successiva la pianta appariva scolorita, il pronostico non prometteva nulla di buono.

Era considerato pericoloso ammalarsi nel periodo di luna crescente, perché in quei giorni gli umori, sia buoni che cattivi, corrono più in fretta. Era opportuno non ammalarsi nel giorno di venerdì, perché, secondo la superstizione, la guarigione avrebbe richiesto tempi lunghi.