Dove dormivano i nostri antenati? E soprattutto, dove partorivano le donne? Scopriamolo insieme.

I letti degli strati umili erano costituiti da un pagliericcio.

I letti degli strati umili del popolo erano normalmente costituiti da un pagliericcio, un saccone riempito di spate di granturco, sistemato su cavalletti, che male si prestava agli sforzi del parto; per questo, oltre che per non dover poi buttare il saccone, ma anche per un antico rituale, il parto avveniva a terra.

Il parto.

Per favorire il parto, si rotolava la puerpera, a terra, sul fogliame e, se il parto si presentava difficoltoso, portavano un’offerta di crusca alla cavalla. Siccome la donna continuava le sue attività fino all’ultimo, non sono stati infrequenti i parti in viaggio o in stalla o in montagna.

Alcune donne prossime al parto, portavano con loro un paio di forbici, dopo che una compaesana era morta dissanguata per avere malamente tentato di spezzare il cordone ombelicale.

L’occultamento dell’avvenuto parto.

Tutto ciò che fuoriusciva nel parto stava in connessione con la puerpera. Se questa aveva partorito fuori casa, le amiche avvertite si affrettavano a raggiungere il luogo per seppellire ogni segno; se il parto era avvenuto in casa, la comari consegnava la secondina al padre che, con cura e segretezza, doveva provvedere ad affidarla alla Terra, sotterrandola nell’ambito della casa.

Le lenzuola e gli altri panni macchiati durante il parto non si potevano lavare fuori casa, in acque stagnanti o correnti. Bisognava lavare quei panni senza uscire dal portone; l’acqua sporca poi non si doveva vuotarla sulla strada, ma gettarla in terreno che l’assorbiva facilmente.