Anno nero per la tassa di soggiorno in Fvg, incassi calati di oltre un terzo. I Comuni a cui è andata peggio

Gli incassi della tassa di soggiorno nel 2020 in Friuli.

Per il settore turistico del Friuli Venezia Giulia il 2021 è l’anno della ripartenza. Ci vorrà però del tempo per recuperare il volume di arrivi e presenze pre-covid, ma anche per tornare al livello di gettito 2019 dell’imposta di soggiorno.

Infatti, secondo l’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, nel 2020 gli incassi dell’imposta di soggiorno nei Comuni del Friuli Venezia Giulia sono scesi complessivamente del 38%, passando da 4,5 milioni di euro a 2,8 milioni.

Il calo maggiore a Grado e Trieste.

Tra le principali località, la flessione più significativa si è registrata a Grado, dove il gettito è diminuito da quasi un milione di euro a poco più di mezzo milione (-47,5%). Quasi analogo il calo di Trieste, con gli introiti in caduta da quasi 1,8 milioni di euro a meno di un milione (-46,5%). A Lignano, invece, la diminuzione è stata più contenuta, ma si è comunque passati da oltre 1 milione e mezzo di euro a meno di 1,2 milioni (-25,4%). Quasi azzerati gli incassi a Duino Aurisina (-98,6%), Aquileia segna un -43,9%, mentre gli aumenti registrati in Carnia sono dovuti all’introduzione dell’imposta a metà 2019.

In totale sono 10 i Municipi del Friuli Venezia Giulia ad aver introdotto l’imposta: in questi Comuni vale in media tra il 4% e il 5% delle entrate tributarie, con punte di quasi il 9%.

Gli stanziamenti del Governo.

Per far fronte alla diminuzione degli incassi, il Governo ha deciso di intervenire, stanziando ben 350 milioni di euro (l’anno scorso in totale furono 400) quale ristoro parziale delle minori entrate derivanti dall’imposta di soggiorno. La prima tranche di contributi, pari a 250 milioni di euro, è stata ripartita sulla base dell’effettiva perdita di gettito registrata dai Comuni nel periodo marzo 2020 – febbraio 2021, rispetto ai dodici mesi precedenti.

I municipi del Friuli Venezia Giulia hanno ottenuto dallo Stato quasi 1,6 milioni di euro, una cifra che copre il 35,4% degli incassi del 2019, prima della pandemia. Si tratta di uno stanziamento importante, che verrà integrato da una seconda (ma più contenuta) tranche di contributi entro fine ottobre.

A Trieste i contributi maggiori.

La quota maggiore dei contributi statali va al Comune di Trieste, che ottiene più di 800 mila euro. Significativo lo stanziamento di risorse anche per le località balneari: a Grado vanno circa 385 mila euro, mentre a Lignano ne spettano quasi 300 mila. Più contenuta la quota di contributi destinata agli altri Comuni: Duino Aurisina riceve circa 34 mila euro, Aquileia quasi 16 mila, Arta Terme 14 mila, mentre Forni di Sopra, Forni Avoltri, Sauris e Ravascletto ottengono in tutto 9 mila euro.