Una petizione per la riapertura dei centri estetici in Friuli, già 800 firme

La protesta degli operatori dell’estetica e del benessere.

Slitta al primo di giugno la fine del lockdown per le attività legate all’estetica e al benessere. Acconciatori, barbieri, estetisti, tatuatori, massaggiatori e operatori olistici speravano di poter ripartire con il 18 maggio ma, dopo il nuovo decreto, dovranno ancora aspettare. La proroga della chiusura del settore, che in Friuli conta 3270 imprese, è inaccettabile per Loredana Ponta, capogruppo del reparto benessere Confartigianato-Imprese Udine e Fvg.

L’intera categoria si appella al governatore della Regione Massimiliano Fedriga, affinché si possa riaprire in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme. Infatti, è stata promossa una petizione per sostenere la ripresa delle attività e, ad oggi, sono state raccolte già 800 firme. “Dopo due mesi e oltre di chiusura – denuncia Ponta – siamo allo stremo. Al Governo chiediamo 5 anni di sgravi fiscali. O lo stato ci viene in soccorso o rischiamo che il comparto vada gambe all’aria”.

Ad appoggiare il settore del benessere interviene anche Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato-Imprese Udine, preoccupato per il rischio di lavoratori abusivi che aggraverebbero la situazione. “Con la riapertura dei saloni, si eviterebbe di danneggiare ulteriormente le imprese, ma soprattutto di far entrare sedicenti parrucchiere nelle case dove opererebbero senza sicurezza e igiene”, conclude Tilatti.