Cala il gelo sul mercato del lavoro in Friuli, assunzioni dimezzate nell’ultimo anno

La crisi economica delle aziende friulane.

Sono preoccupanti i numeri riguardanti il calo delle assunzioni in Friuli, infatti, tra marzo 2019 e marzo 2020, sono scese del 46 per cento. A sentire per la maggiore questa crisi sono sopratutto i settori delle costruzioni, della manifattura e del commercio. Inoltre, letteralmente devastati sono alberghi e ristoranti con meno 56 per cento e il mondo della formazione con oltre meno 89 per cento.

“Con ogni probabilità, il quadro peggiorerà ancora. Per questo la fase 2 necessita di progetti chiari e risorse”, sostiene Alessia Rosolen, assessore regionale al lavoro. L’ambito domestico è l’unico a essere cresciuto, con un incrementi del 18 per cento. Tuttavia, a soffrire maggiormente sono i dipendenti a termine e i parasubordinati del comparto turistico e della ristorazione.

Secondo l’assessore il primo passo è garantire ammortizzatori sociali alle categorie e valutare in che termini i lavoratori stagionali saranno coperti dai bonus. Successivamente, si deve pensare ad un adattamento delle politiche di incentivazione alle assunzioni e ad una riconversione della manodopera. “Infine – sostiene Rosolen – i poli di mercato particolarmente rilevanti doverebbero essere coinvolti in un piano di sostegno, nel quale potrebbero avere un peso rilevante i servizi pubblici con una forte spinta verso l’innovazione“.