Ferramenta distrutta dalle fiamme a Fagagna: “Danni da un milione”

L’incendio alla ferramenta Goi di Fagagna.

Si è sciolta come se fosse di burro. Tutta la copertura di acciaio e cemento si è dovuta arrendere sotto il peso delle fiamme, che per più di due ore, dalle 9,30 di questa mattina, hanno trasformato la ferramenta Goi di via dei Fabrizio, nella zona industriale di Fagagna, in una palla di fuoco. Una colonna di fumo nero densissimo si è levata in cielo, visibile anche da Udine. In pochissimo tempo l’incendio si è divorato la struttura e tutto quello che c’era dentro, fatto di vernici, pellets e materiale per l’edilizia vario.

Le cause dell’incendio.

Per capire le cause è ancora presto. Le squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato strenuamente per domare il rogo e occorrerà completare le operazioni di bonifica per individuare da dove siano partite le fiamme. Quello che appare certo, al momento, è che da una prima ricognizione fatta dai carabinieri della Compagnia di Udine, guidati dal comandante Romolo Mastrolia, non ci sono segni di effrazione all’esterno e tutto fa pensare ad uno sventurato cortocircuito.

L’allarme dai vicini.

Per la ferramenta, nota in tutta la parte di provincia che va da Martignacco a Codroipo, oggi era il giorno di chiusura. Ma come spesso capita il titolare, Luigi Goi, era arrivato di mattina presto per un giro in negozio. “Era tutto in ordine”, raccontano alcuni collaboratori all’esterno, arrivati appena saputo dell’incendio. Due ore dopo del fumo si levava, però, dalla parte centrale del magazzino, un’area nella quale, assicurano, non erano presenti materiali infiammabili. Le aziende vicine hanno dato subito l’allarme. Arrivava la prima squadra dei vigili del fuoco, poi un’altra, un’altra e un’altra ancora.

Si sono sentite le prime esplosioni all’interno, forse causate dalle scoppio dei barattoli. La struttura viene avvolta dalle fiamme e si è trasformata in una palla di fuoco. Le squadre hanno lavorato su ogni lato per placare la furia del fuoco. A fine mattina l’incendio è praticamente spento. Resta solo lo scheletro della ferramenta e si può approssimare una prima conta dei danni, che dovrebbe sfiorare il milione di euro. Si sente la rabbia e lo sconforto di chi resta a guardare i resti della struttura fumante. Agli inquirenti spetta ora accertare, nelle prossime ore, le cause.