Naso che cola, occhi che lacrimano, mal di gola e tosse persistente: con l’arrivo della primavera, anche in Friuli Venezia Giulia si registra un aumento dei casi di allergie stagionali, nonostante la buona qualità dell’aria. Secondo i dati rilevati, la regione segue il trend nazionale ed europeo che vede una crescita costante delle patologie allergiche: si stima che ne soffrano 80 milioni di persone in Europa e 12 milioni in Italia.
Il Friuli Venezia Giulia, pur presentando livelli di inquinamento atmosferico inferiori rispetto ad altre aree del Paese, non è immune al fenomeno. Secondo le rilevazioni ARPA, i granuli pollinici presenti nell’aria sono raddoppiati nell’ultimo decennio, un aumento legato all’innalzamento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni, che prolungano l’esposizione ai pollini.
£Il Friuli ha una qualità dell’aria migliore, ed è un fattore positivo, ma non sufficiente a ridurre l’incidenza delle allergie respiratorie in questa zona”, spiega Mattia Olivier, biologo e responsabile del laboratorio di analisi della Friul Coram. Tra le cause dell’aumento delle allergie, Olivier cita anche il paradosso dell’evoluzione igienico-sanitaria: “Le migliori condizioni di vita hanno ridotto l’esposizione ai patogeni, ma hanno anche portato il sistema immunitario a sviluppare risposte atipiche verso sostanze innocue come pollini, alimenti o sostanze chimiche”.
Le allergie possono manifestarsi a qualsiasi età e sono influenzate da fattori genetici, ambientali e chimici. Tra i test di primo livello per individuarle rientrano esami del sangue per le IgE totali, emocromo e, in caso di sospetta rinite allergica, l’analisi del secreto nasale. In caso di necessità, si può ricorrere a test più avanzati in grado di analizzare centinaia di allergeni in un’unica seduta, senza particolari preparazioni.
“I sintomi allergici – conclude Olivier – possono andare da semplici fastidi locali fino a gravi reazioni come lo shock anafilattico: è quindi importante riconoscerli e intervenire con le terapie adeguate, che possono includere antistaminici, corticosteroidi, decongestionanti o immunoterapia, a seconda dei casi”.