Cambia il reddito di cittadinanza, le novità in Fvg dal 2022. Lavoro fino a 80 km da casa, stop ai navigator

I cambiamenti nel reddito di cittadinanza in Fvg nel 2022.

Nuove regole, a partire dal 2022, per il reddito di cittadinanza. Sono quelle stabilite nella bozza della Manovra finanziaria del governo che, fra le varie materie, disciplina anche quello della misura a sostegno delle fasce deboli della popolazione, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. Cambiamenti in arrivo, dunque, anche in Friuli Venezia Giulia, dove a beneficiare del provvedimento sono 12mila famiglie.

Attenzione alle proposte “congrue”.

Ma che cosa cambierà nel dettaglio? Una prima novità riguarda la sospensione del reddito di cittadinanza dopo due proposte di lavoro congrue non accettate e se non ci si presenterà almeno una volta al mese al centro per l’impiego. Cosa si intende per “congrua”? Si parla di un’offerta al massimo entro 80 chilometri dalla propria residenza o raggiungibile in 100 minuti con i mezzi pubblici. Dopo il primo rifiuto, il beneficio sarà decurtato di 5 euro al mese. A partire dalla seconda chance lavorativa, invece, salta ogni vincolo territoriale e viene ritenuta congrua la proposta da qualsiasi parte d’Italia. Ogni 3 mesi, inoltre, l’Inps svolgerà una specifica attività di monitoraggio, dando conto dei risultati al Ministero del Lavoro e a quello dell’Economia.

Addio ai navigator.

Dal prossimo anno, infine, sparirà anche la tanto discussa figura dei navigator, le guide che devono aiutare il percettore a trovare lavoro: saranno sostituiti da agenzie per il lavoro private.

I risultati in Fvg.

“Il reddito di cittadinanza ha portato risultati positivi, come confermato anche dagli operatori dei centri per l’impiego e dalla Direzione Centrale Lavoro nei giorni scorsi”. Ad affermarlo è Cristian Sergo, consigliere regionale Fvg del Movimento 5 Stelle. “Secondo i dati forniti proprio dall’amministrazione regionale, il 63% dei percettori ha avuto contatti diretti con i Centri per l’impiego e il 66% di queste persone ha sottoscritto il Patto per il lavoro, con un 67,8% di chi ha avviato il percorso di ricollocamento che ha ottenuto un contratto. Se teniamo conto che, escluso il Reddito, di cento persone che si rivolgono ai Centri per l’impiego, soltanto 7 ottengono un lavoro, emerge come l’implementazione del personale dedicato ai centri per l’impiego e l’introduzione dei navigator siano state fondamentali per agevolare l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro in Friuli Venezia Giulia“.

Fondamentale in questo percorso è stato anche il contatto con gli enti locali, anche se non sempre le cose sono andate per il verso giusto. “Ciò dimostra chiaramente come stia alle singole amministrazioni attuare nel migliore dei modi la legge. In altri casi, come ad esempio l’attivazione dei progetti utili alla collettività attivati, si può constatare come ci siano Comuni, anche piccoli, capaci di sfruttare questa possibilità per migliorare la qualità dei servizi offerti ai propri cittadini – conclude Sergo – e altri che non sono altrettanto virtuosi, spesso per mera propaganda, altre volte per problemi strutturali dell’ente”.