Sempre meno e più vecchia: la fotografia dell’Istat sulla popolazione in Friuli Venezia Giulia

I dati Istat sulla popolazione in Friuli Venezia Giulia.

Calano i residenti in Friuli Venezia Giulia, anche se non di molto: nel 2020 erano 4.706 in meno rispetto all’anno prima. Queste insieme a molte altre sono le informazioni contenute nel documento che riassume il Censimento permanente della popolazione in Friuli Venezia Giulia. La data di riferimento è il 31 dicembre 2020, il paragone viene fatto quindi con i dati del 2019. I dati fanno riferimento ad un periodo in seguito al quale la pandemia si è evoluta ed è avanzata: è lecito immaginare quindi che alcuni di questi siano cambiati nel tempo.

Si vede comunque come la popolazione sia distribuita in maniera sbilanciata sul territorio. La provincia di Udine, che occupa il 62,6% della superficie regionale, ne conta solo il 43,4% della popolazione. La provincia di Trieste invece, nonostante il suo territorio corrisponda solamente al 2,7% del totale, ne ospita ben il 19,2%.

Ci sono poi i dati riguardanti i fenomeni di spopolamento: ad essere più colpiti sono soprattutto i comuni di piccole dimensioni. Pochi, in questo senso, i comuni che hanno visto una crescita di residenti – in linea con i dati sulla decrescita: è capitato solo in 51 dei 215 totali.

Oltre ai dati quantitativi sulla popolazione sono contenuti nel dossier anche i dati qualitativi sulla sua struttura. Il Friuli Venezia Giulia è una regione anziana rispetto al resto d’Italia, con un età media di 47,7 anni (due anni in più rispetto alla media nazionale). In questo campo, Pordenone è la provincia mediamente più “giovane” (45,9 anni) mentre Trieste è quella più “anziana” (48,6 anni). In Friuli poi, sono più le donne degli uomini: al 51,2% del totale, sono 30.000 in più.

Contenuti nel dossier anche i dati relativi alla popolazione straniera ed alla rispettiva provenienza, con la classifica che vede al primo posto tra le nazione d’origine degli stranieri sul territorio la Romania, seguita da Albania, Serbia, Bangladesh, Ucraina, Marocco, Cina, Croazia, Kosovo e Pakistan. Rispetto al censimento del 2019, i cittadini stranieri sono aumentati del 7,1%, con 7.600 persone in più in totale.

Positivo infine il bilancio per quanto riguarda l’istruzione, con la crescita rispetto all’anno prima di persone diplomate e di persone con istruzione terziaria (dato al 39,5%) e laureate (14,8%). Si registra inoltre un calo di popolazione con basso livello d’istruzione: coloro che sono privi di un titolo di studio passano da 3,1% a 3,0%, le licenze elementari da 15,0% a 14,4%, quelle di scuola media da 28,5% a 28,2%.