Troppi “bisognini” dei cani sul prato, a Tricesimo la scultura che educa i padroni

Il singolare cartello apparso a Tricesimo.

Raccogliere i bisogni dei propri cani non è un’attività certamente piacevole, eppure è un atto indispensabile per mantenere il decoro di una città e favorire la buona convivenza. Quando questi comportamenti non vengono osservati, però, potrebbe essere necessario un “invito” più forte. Molti sono i cartelli ed i segnali distribuiti in aiuole o zone verdi. Molto spesso però questi cartelli possono passare inosservati o vengono direttamente ignorati.

Da qui, la trovata di Luisa Ronco, responsabile della Scuola di Musica di Tricesimo e del marito, Ivano Degano. Luisa, stanca dei continui “regalini” che venivano lasciati dai cani e dai loro padroni compiacenti nell’aiuola di fronte alla sede della scuola, ha coinvolto il marito nell’iniziativa. Ha così realizzato una statua di legno a forma di cane, sulla quale ha scritto “Caro padrone, qua non posso. Grazie” e l’ha sistemata sull’aiuola.

Con il tempo, si è vista la differenza. “Abbiamo avuto l’idea da una statua simile che abbiamo visto in Austria, solo che quella era di ferro battuto”, spiega ora Luisa. Oltre ad essere la responsabile della scuola di musica, Luisa sente infatti di avere il dovere – anche civico – di occuparsi degli spazi adiacenti. “Molti bambini che frequentano la scuola vengono con i propri cani, penso sia giusto sensibilizzare fin da subito anche loro“, aggiunge.

Nonostante Tricesimo possa contare su un gran numero di parchi, gli spazi più frequentati dai cani e dai loro padroni rimangono le piccole zone verdi e i marciapiedi. “Abbiamo spazi verdi per quasi 11 ettari, per una cittadina che conta circa 7.500 abitanti. Eppure alcuni purtroppo preferiscono portare i cani a fare i bisogni nelle aiuole“, lamenta anche il primo cittadino di Tricesimo Giorgio Baiutti. Quella della scuola di musica si rivela così un’iniziativa non solo simpatica, ma anche necessaria, per rendere gli spazi comuni più vivibili e piacevoli per tutti.