Cento milioni di euro per il fotovoltaico in Friuli Venezia Giulia: ecco come funziona il contributo

I nuovi contributi sul fotovoltaico in Friuli Venezia Giulia.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel corso dei lavori della IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin (FI), ha illustrato del disegno di legge 188 relativo agli incentivi per la diffusione del fotovoltaico e delle fonti energetiche rinnovabili.

“Un finanziamento di 100 milioni di euro viene indirizzato ai privati residenti in regione, sia per quanto riguarda i singoli alloggi autonomi che i condomìni, attraverso una legge le cui finalità sono quelle di offrire sostegno ai cittadini per l’abbattimento delle spese legate al caro energia e di favorire la transizione energetica. Uniformandoci così in modo virtuoso, e unico in quanto a mole di risorse messe a disposizione, anche agli obiettivi fissati a livello internazionale”. La norma giuntale da otto articoli sarà oggetto di esame da parte della stessa IV Commissione mercoledì 18 gennaio, per poi attendere la valutazione dell’Assemblea legislativa due settimane più tardi, mercoledì 1 febbraio.

Il ddl 188 sarà presto affiancata da “un bando che determinerà le regole, prevedendo un finanziamento richiesto a sportello – ha dettagliato Fedriga – per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo di energia elettrica, nonché solari e termici. L’entità sarà cumulabile con le detrazioni nazionali e, mentre stiamo predisponendo anche un apposito regolamento, il contributo verrà concesso in base ai kilowattora prodotti e al tipo di impianto. Il prezzario regionale è stato già aggiornato, al fine di prevedere la somma delle due misure e di evitare distorsioni del mercato”.

Il governatore Fvg ha anche ricordato che “l’idea è quella di agevolare la presentazione delle domande, utilizzando la forma dell’autocertificazione, ma comunque abbinata a successivi controlli in loco a campione. Puntiamo a un iter molto rapido, evitando aggiramenti della norma attraverso puntuali verifiche sull’effettiva realizzazione delle opere. A fatturazione avvenuta, il contributo regionale raggiungerà il 40% di fatto e verrà erogato ai richiedenti in un’unica soluzione“.

È intenzione della Giunta, ha specificato, di provvedere “ad alcune modifiche del testo in vista dell’Aula per coinvolgere anche le nuove costruzioni, per le quali l’impianto è comunque obbligatorio, uniformandoci alla normativa nazionale”.

Le reazioni.

Numerose le richieste di approfondimento avanzate dai singoli consiglieri, aperte da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che, definendosi contrario ai contributi erga omnes, ha chiesto se sia “possibile agganciare nel bando i contributi ai reali bisogni e necessità delle persone. Altrimenti, potrà beneficiarne solo chi ha impianti di grande potenza e non certo i più bisognosi. Bene la transizione energetica, quindi, ma attenzione anche alle disparità economiche”.

La dem Mariagrazia Santoro ha invece spaziato tra i temi della cumulabilità (“Il contributo regionale, in assenza di detrazione nazionale, può arrivare al 100%?”), delle colonnine auto con sistema di immagazzinamento dell’energia, delle seconde case e di “un’auspicabile futura informativa in sede di Commissione relativamente al bando, vista la quantità di nuovi dettagli che esso conterrà rispetto a questa semplice legge quadro che annuncia regole, ma non le determina” (ottenendo in quest’ultimo caso la disponibilità del vertice dell’Esecutivo).

Il pentastellato Cristian Sergo (M5S), dal canto suo, ha parlato di “legge troppo snella: da qui all’Aula, perciò, potranno essere inseriti nuovi elementi o saranno tutti presenti nel bando?”. Quindi, si è concentrato sui condomini a parziale destinazione residenziale, segnalando una possibile “criticità riguardo le opere che potrebbero rimanere escluse dagli incentivi per una questione di pochi giorni”.

Il collega Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) ha manifestato interesse su “come verrà fatto il conteggio legato ai kWh prodotti e sui limiti di potenza degli impianti. Sono certo, inoltre, che i 100 milioni verranno consumati in tempi brevi”.

Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) ha rimarcato che “si parla di circa 14mila domande potenziali per un importo di circa 7mila euro ciascuna“, auspicando anticipazioni “sui controlli e su chi li farà, sulle seconde case e sul tema delle comunità energetiche”. Pienamente soddisfatto Emanuele Zanon del neonato Polo liberale per “una legge importante che porterà benefici alle nostre famiglie. Tuttavia, raccomando attenzione a possibili speculazioni con successivi rialzi dei prezzi e supporto ai gruppi d’acquisto per garantire cifre più competitive attraverso acquisti cumulativi”.

Diego Moretti, capogruppo del Pd, ha infine chiuso la serie degli interventi focalizzandosi anche lui sulle date relative all’avvio del procedimento, al fine di coinvolgere la più amplia platea di beneficiari possibile senza alcuna esclusione dovuta a mere scadenze indipendenti dalla volontà dei cittadini.

La replica di Fedriga.

Esauriente, a quel punto, la replica di Fedriga che, tra le numerose risposte, ha ribadito il limite dei 20 kWh per i condomini e dei 6 per gli impianti singoli, dicendosi “contrario all’inserimento di un criterio di scelta legato all’Isee, che andrebbe a colpire la classe media senza aiutare i più deboli.

Per quanto concerne le comunità energetiche, la normativa nazionale – ha spiegato – è molto complicata: io sono favorevole, ma è necessaria una forte semplificazione per coinvolgere cittadini e imprese“.

“L’ammontare delle risorse – ha concluso il governatore – è molto importante e sarei felicissimo di riscontrare un tiraggio importante, rimanendo disponibile in termini di eventuale rifinanziamento futuro o di una rimodulazione della norma. Dobbiamo andare verso la velocizzazione, la semplificazione e il massimo coinvolgimento dei richiedenti”.