Nicolas Favalli, 23 anni, di Tricesimo: il racconto della sua avventura, dal Friuli alla Norvegia sulla sua mountain bike.
Farà rientro a casa proprio oggi, lunedì 22 settembre, nella sua Tricesimo, dopo quattro mesi e mezzo passati in sella alla mountain bike e la bellezza di 6.500 chilometri percorsi, dal Friuli alla Norvegia e viceversa. Lui è il giovanissimo Nicolas Favalli, 23 anni appena, partito lo scorso 29 maggio dalla sua abitazione, che condivide con papà Marco e mamma Angela, destinazione Capo Nord.
Un viaggio pensato in pochissimo tempo, in perfetto stile “wild”, con tanto di tenda da campeggio, fornelletto e padella per arrangiarsi alla sopravvivenza; un auto regalo per la fine del percorso di studi e la laurea in Scienze e Tecnologie Multimediali conseguita presso l’ università di Udine. “Appena ho terminato l’università, ho voluto farmi questo regalo, un’ idea in realtà maturata poco tempo prima, dopo aver visto i video di un ciclista tedesco che viaggiava in medio oriente”, esordisce Nicolas con grande entusiasmo. “Non sono uno che ha avuto da sempre la passione per la bici, però questa sorta di sfida mi è fin da subito entrata dentro e ho sentito il desiderio di provarci” spiega il giovane.
L’idea dell’impresa.
Con grande entusiasmo e spinto da una forte motivazione, ad aprile Nicolas inizia ad allenarsi per quella che si sarebbe rivelata un’ impresa talmente soddisfacente da superare anche le più alte aspettative. “Ad aprile scorso ho iniziato ad allenarmi, facevo tre giorni consecutivi in cui macinavo un sacco di chilometri, per arrivare il più preparato possibile ad affrontare questo viaggio – racconta Nicolas – poi a maggio sono partito, anche con il benestare dei miei genitori che, nonostante mi facessero presente il maniera ironica che avessi scelto una meta piuttosto lontana, mi hanno sempre sostenuto”.
Inizia così l’avventura del giovane friulano. “I primi giorni sono stati particolarmente impegnativi, non lo nego, tenevo una media di una settantina di chilometri al giorno, ho percorso il Brennero, l’Austria, poi mi sono fermato a far visita ai miei parenti in Germania, poi ancora Francia, Belgio, Polonia, Olanda dove studia mia sorella minore alla quale ho voluto fare un saluto, poi ancora Danimarca, Svezia, Finlandia, fino ad arrivare, dopo due mesi e mezzo dalla partenza, in Norvegia “.
L’arrivo a destinazione.
È il 19 agosto infatti, quando Nicolas arriva finalmente alla destinazione che si era prefissato. “Non nascondo che durante il tragitto ho avuto qualche momento in cui la motivazione tendeva a volte a venir meno, ma ho avuto la fortuna di incontrare, in momenti differenti, due ciclisti, anche loro italiani, che di esperienze di questo tipo ne avevano già fatte e che quindi mi hanno dato sostegno – prosegue Nicolas – soprattutto Umberto, uno dei due ciclisti, con il quale ho avuto il piacere di condividere una settimana di percorso, mi ha trasmesso un sacco di grinta, tanto che poi ho aumentato il chilometraggio giornaliero, da settanta a cento”.
Una volta giunto a Capo Nord, il panorama per Nicolas è qualcosa di incredibile, dai fiordi ai paesaggi da favola, nonostante il clima ovviamente freddo. “Appena sono arrivato, la felicità ha preso il posto della stanchezza, ero così entusiasta di aver raggiunto la mia meta e poi il paesaggio era davvero qualcosa di incredibile – confida il giovane – mi ricordo di aver subito pensato che mi sarebbe servito qualcosa di caldo, perché la giornata era particolarmente fredda, ma questo passa decisamente in secondo piano”.
Un percorso che sa di tenacia, di forza, di costanza nel non mollare, che era stato pianificato tramite un’applicazione apposita e che Nicolas ha aggiornato e modificato di settimana in settimana, così da aver addirittura aggiunto centinaia e centinaia di chilometri in più, per visitare luoghi fino a quel momento sconosciuti. Dai bagni nei laghi, alla carne di renna, Nicolas è in una realtà completamente diversa da quella routinaria e la cosa lo entusiasma.
Le prossime avventure.
“Dopo aver toccato con mano quel punto che fino a quel momento era solo nella cartina geografica e nonostante mi sarebbe piaciuto rimanere in quel posto meraviglioso ancora per molto tempo, sono ripartito il giorno dopo come da tabella di marcia, per riprendere il mio viaggio di ritorno” afferma il giovane. “Ora sono in Austria, ma lunedì conto di fare rientro a casa e riabbracciare la mia famiglia, farmi una lunga doccia calda, raccontare ai miei questa stupenda esperienza, perché questo viaggio mi ha lasciato un’ impronta indelebile, dalle persone incontrate, al riuscire ad arrangiarmi da solo in tutto e per tutto, fino ai paesaggi incredibili, soprattutto quelli della Norvegia, sono rimasti impressi nella mia mente e nel mio cuore – conclude Nicolas, che aggiunge – Vorrei indubbiamente fare altri viaggi in futuro, magari in Nuova Zelanda, per fare un’esperienza non solo turistica, ma anche lavorativa”.