Fine vita, dopo la Consulta l’opposizione ci riprova: “Il Fvg può legiferare”

I banchi delle Opposizioni

Si riapre il dibattito dopo che la Consulta si è pronunciata sulla legge toscana sul fine vita.

Il recente pronunciamento della Corte costituzionale sulla legge sul fine vita approvata dalla Toscana, riapre il dibattito in Friuli Venezia Giulia. A commentare la sentenza sono i consiglieri regionali di opposizione Enrico Bullian, Roberto Cosolini, Serena Pellegrino, Rosaria Capozzi e Furio Honsell, che appartengono a tutti i Gruppi consiliari di Opposizione, rispettivamente Patto per
l’Autonomia-Civica Fvg, Partito democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e Open Fvg.

“Attendevamo la sentenza da quando la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva impugnato la legge della Toscana, prima Regione a normare la questione del fine vita, in linea con quanto avevamo proposto anche noi in Fvg”, spiegano i consiglieri.

Secondo le opposizioni, la sentenza conferma che le Regioni possono legiferare in materia, dichiarando illegittimi solo alcuni passaggi della norma e non l’intero impianto legislativo. “Il fatto che la maggioranza del Consiglio regionale del Fvg avesse posto la pregiudiziale di costituzionalità, impedendo il dibattito sul progetto di iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni, resta un fatto grave”, sottolineano i consiglieri, “e ora possiamo dire con certezza che avevano torto”.

Le opposizioni annunciano che a inizio 2026 presenteranno un nuovo progetto di legge che tenga conto dei rilievi della Corte, per permettere finalmente la discussione nel merito in Consiglio regionale. “Non vorremmo che si ripetesse il copione già visto: quando emergono divisioni interne, la maggioranza deferisce scelte di propria competenza a Roma, usando due pesi e due misure”, spiegano.

La nota si chiude con un appello al dialogo: “Confidiamo invece nel fatto che, almeno questa volta, ci siano una maggiore disponibilità al dialogo, considerato che si tratta di un tema sensibile che può riguardare chiunque, che consideriamo trasversale e che necessita di procedure codificate per rispettare la libertà di scelta dei cittadini”.