Nuove regole per il certificato di guarigione dal Covid in Fvg, la Regione lavora sull’accordo con i medici di base

Le regole per ottenere il certificato di guarigione dal Covid in Fvg.

Potrebbero arrivare presto novità sulle modalità per agevolare lo svincolo, ovvero il certificato di libertà da tampone negativo, in Friuli Venezia Giulia. Ad annunciarlo oggi è stato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi: “Stiamo lavorando attraverso un accordo con i medici di medicina generale per consentire a loro di rilasciarlo”.

Riccardi, durante una riunione, ha poi fatto il punto sulla situazione legata alla pandemia. “Assistiamo ad una flessione sull’incidenza dei contagi da Covid-19 e se questi indicatori verranno confermati, fra una decina di giorni avremo una riduzione della curva sulla pressione ospedaliera e questa fase acuta potrebbe essere superata. Potremo quindi guardare con fiducia alla fase successiva che deve riuscire a soddisfare la domanda di salute che purtroppo attende di avere risposte”.

Tutti argomenti trattati nel corso del vertice tra il vicegovernatore e i responsabili degli ambiti sociosanitari dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) a cui hanno partecipato i sindaci di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e di Duino Aurisina, Daniela Pallotta, l’assessore al Sociale del Comune di Trieste, Carlo Grilli, il vicesindaco di Monfalcone, Michele Luise, e il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana.

Riccardi ha tracciato una fotografia sull’efficacia del vaccino guardando all’andamento dell’ultima settimana. “In base ai dati, il tasso di infezione, – ha illustrato – su 100.000 abitanti, vede i contagiati non vaccinati attestarsi a 4.836 mentre 1.738 i vaccinati. Al 28 gennaio i ricoveri in area medica di persone non immunizzate sono stati 68 su 100.000 contro i 31 dei vaccinati. L’efficacia del vaccino si vede in modo ancora più evidente nelle terapie intensive che sono occupate da 99 pazienti per milione di abitanti da non vaccinati contro i 10 per milione dai vaccinati. Grazie all’immunizzazione, la mortalità, comparando i dati dal 24 gennaio 2021 alla stessa data di quest’anno, è scesa del 65%”.

Fra gli altri aspetti condivisi, il vicegovernatore ha ricordato l’alto livello di infezione fra il personale sanitario e la questione delle scuole che rappresenta uno dei temi di maggiore difficoltà da affrontare.

“Sulle coperture vaccinali, Gorizia e Pordenone sono i territori in cui sono state vaccinate a ciclo completo il numero maggiore di persone“, ha aggiunto Riccardi ricordando come “sulle terze dosi abbiamo superato gli obiettivi dati dal generale Figliuolo: abbiamo raggiunto 624.687 somministrazioni rispetto alle 580.000 date come obiettivo dal 1° dicembre ad oggi”.

Riccardi ha focalizzato l’attenzione su ulteriori elementi fra i quali il dato sui vaccini che pone la regione drammaticamente sotto la media italiana nella fascia 12-19 anni e le 200mila persone che non si sono prenotate per la terza dose nonostante vi sia ampia disponibilità nelle agende per il booster.

L’esponente della Giunta Fedriga ha fatto poi un inciso sull’importanza della vaccinazione evidenziando come “fra novembre e dicembre, se tutti fossero stati immunizzati, avremmo potuto contare su 500 posti letti al giorno in più che avrebbero consentito di dare risposte ai bisogni di salute oltre quelli specificamente legati alla pandemia e incidere sulla pressione ospedaliera”.