I dubbi sulla nuova stazione di pompaggio del greggio a Paluzza e le preoccupazioni di Legambiente

Il progetto di una nuova stazione di pompaggio del greggio non serve, ma danneggia il territorio ed è una convenienza solo dell’azienda Siot. La denuncia e la dura accusa arriva da Legambiente e si riferisce al piano che di pompaggio a Paluzza-Cercivento, assieme agli altri 3 progetti simili a S. Dorligo della Valle, Reana del Roiale e Cavazzo Carnico. Tutti sono volti all’efficientamento del trasporto del greggio da Trieste all’Austria e hanno fatto sollevare i dubbi dell’associazione sulla loro sostenibilità ambientale.

L’accusa di Legambiente alla Siot

Legambiente però entra nei particolari, sostiene che il programma della Siot sul territorio non apporterebbe effettivi risparmi energetici. L’azienda afferma di voler “riscaldare” il greggio e quindi ridurne la viscosità al fine di diminuire l’energia complessiva necessaria per il pompaggio. E per questo utilizzerebbe motori cogenerativi di alta potenza ed efficienza alimentati a gas da cui ricaverebbe l’energia elettrica per alimentare le pompe ed il calore per fluidificare il greggio. Ma l’associazione sostiene che l’aumento della temperatura sarebbe di solo un grado (dai 15 ai 16) con un vantaggio limitato al fronte dei milioni di euro investiti.

L’accusa di Legambiente continua: il vantaggio starebbe nell’utilizzo di metano – che viene sottolineato essere una fonte non rinnovabile – a prezzi molto contenuti acquistandolo direttamente dalle companies socie di SIOT stessa. Così il risparmio per l’azienda sarebbe di 2,7 milioni di euro, ogni anno. A cui sommano altri guadagni che, secondo le stime di Legambiente, porterebbero a 16,8 milioni ogni anno i soldi risparmiati dalla società.

A fronte di questi vantaggi per SIOT ci sarebbero solo svantaggi per l’ambiente e le popolazioni locali: maggior produzione di CO2, ed altri inquinanti. Legambiente quindi chiede che la Regione riconsideri gli effettivi impatti ambientali dei 4 progetti alla luce del percorso di decarbonizzazione oltre che di tutta la documentazione fornita da ApE e a conoscenza di tutto il Consiglio Regionale sospendendo le autorizzazioni già rilasciate. L’altra richiesta è che ci sia un tavolo di confronto con la Siot e gli altri portatori di interesse.