In Fvg le briciole del Pnrr, monta la rabbia: “Servono chiarimenti da Roma”

I fondi del Pnrr per il Fvg.

L’attesa era alta, così come le aspettative. La realtà, invece, è una delusione. Sì, perché il Friuli Venezia Giulia, di fatto, è tagliato fuori dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) legati alla rigenerazione urbana. Soltanto un progetto è stato finanziato con un contributo di 1 milione e 600mila euro: si tratta del Centro sportivo integrato di Monfalcone. Tutt’altro scenario, per esempio, rispetto alla Campania, dove le idee progettuali che godranno dei fondi sono 79, per un totale di poco più di 489 milioni.

Una suddivisione che ha lasciato uno strascico di polemiche in Fvg. E tra uno scambio di accuse politiche e l’altro, e con la rabbia dei sindaci Pietro Fontanini (Udine) e Alessandro Ciriani (Pordenone), città escluse dai benefici, il malcontento monta.

Uno dei portavoce del malcontento è Roberto Novelli, deputato di Forza Italia. “C’è stato un tempo, qualche decennio fa, in cui il Friuli Venezia Giulia era caratterizzato da un’economia rurale e depressa. Nel corso degli ultimi quaranta anni, grazie all’abilità, lo spirito di sacrificio e la pervicacia dei suoi abitanti, la nostra regione ha conosciuto una importante crescita economica e un miglioramento della qualità della vita tali da farne un modello per l’intero paese. Oggi, non vorrei che questa rivoluzione che porta la firma di ognuno degli abitanti del Fvg beffardamente danneggiasse le nostre città, escludendole ad esempio dai fondi del Pnrr. Come a dire che dato che qui si vive bene non abbiamo bisogno di finanziamenti per realizzare interventi di grande rilevanza per il tessuto urbano delle nostre città”.

“Non voglio certo alimentare guerre tra nord e sud – rincara la dose Novelli -, ma non è possibile non rilevare il predominio delle regioni meridionali nell’assegnazione dei finanziamenti e la scarsa considerazione del nord-est, e in particolare del Fvg. Si dirà che le periferie delle città meridionali hanno maggiorente bisogno di aiuti, ma non è accettabile che, ad esempio, dei tre progetti avanzati dal Comune di Udine, neanche uno sia stato selezionato. La coesione nazionale – conclude – passa anche da un equilibrio nell’assegnazione dei finanziamenti, non una sproporzione di cui chiederò ragione”.