Fine dello stato di emergenza, anche i bar e i ristoranti del Fvg tornano a respirare

Niente più super green pass, una restrizione in meno per bar e ristoranti.

Venerdì 1 aprile è la prima data importante tra quelle che segnano il graduale abbandono delle misure anti covid. Sono molte infatti le modifiche alle norme che regolano il green pass e l’uso delle mascherine.

Tra queste, una di quelle che certamente avrà un impatto importante a più livelli è quella che elimina l’obbligo di super green pass per i clienti di bar e ristoranti. Da venerdì infatti sarà sufficiente il green pass base e solo per le consumazioni al chiuso e al banco. Le mascherine rimangono, sempre al chiuso. I ristoratori tirano così un primo, cauto respiro di sollievo.

Una categoria colpita ma osservante delle norme.

La categoria dei bar e dei ristoranti infatti è stata fin da subito una di quelle maggiormente colpite dalle restrizioni, ma nel corso della pandemia è anche stata una categoria ligia alle norme. “Di 100.000 controlli effettuati, solo lo 0,6% ha ricevuto delle sanzioni“, afferma Antonio Dalla Mora, presidente di Confcommercio Fipe della provincia di Udine. Le difficoltà cui sono andati incontro gli esercenti, più che dalle misure stesse, dipendevano dalle loro costanti variazioni. “La difficoltà, più che dalle restrizioni, è venuta dal doversi continuamente adeguare alle loro modifiche“, prosegue Dalla Mora.

Questo allentamento significa certamente la possibilità di poter lavorare più serenamente nella tutale della salute di tutti, clienti e collaboratori. La fine dello stato di emergenza è un momento tanto atteso. Anche per il prudente significato di ripartenza e “passato pericolo” che porta con sé.

Gli effetti sugli affari.

Per gli effetti che questo avrà sugli esercenti a livello economico, però, Dalla Mora è più cauto. Se è vero che un allentamento di queste misure potrebbe significare un maggiore afflusso di clientela nei locali, c’è anche da considerare l’evoluzione di un’altra crisi, quella legata alla guerra in Ucraina. Un conflitto che continua a colpire le catene produttive di molte attività, oltre ad aver causato pesanti rincari. “Per le conseguenze a livello economico, non possiamo fare altro che aspettare e vedere”, conclude Dalla Mora.