Saldi estivi al via in Fvg, le regole per acquisti senza brutte sorprese

L’inizio dei saldi estivi in Fvg.

Via ai saldi estivi in Friuli Venezia Giulia. Da domani, sabato 3 luglio, e fino al 31 agosto, si potranno acquistare nei negozi regionali i prodotti con speciali sconti. Una boccata d’ossigeno per i commercianti, ma anche per tante famiglie chiamate a fare i conti con la difficile situazione attuale causata dal Covid.

Anche in Fvg l’attesa è alta. E sebbene i saldi abbiano meno appeal di un tempo, a causa delle scontistiche applicate anche in altri periodi dell’anno, si attende un buon volume d’affari. E se l’acquisto online prende sempre più piede, quello nei negozi fisici può sempre contare su uno “zoccolo duro” di acquirenti.

Le norme nei negozi.

Ma quali sono le regole dei saldi e le modalità per evitare acquisti sbagliati? Nei negozi vigono le consuete regole anti-Covid, cioè l’utilizzo di mascherina – anche nei camerini – e il ricorso al gel disinfettante sulle mani prima di provare un capo. Attenzione: per quanto riguarda le prove, sono a discrezione del commerciante e non c’è nessun obbligo.

Non solo acquisti nel primo sabato di saldi a Gorizia, in centro artisti di strada, concerti e auto storiche.

“I capi che vengono proposti in saldo – ricorda l’associazione Consumatori Attivi, presieduta da Barbara Puschiasis – devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Il negoziante, inoltre, deve indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme, oppure che l’acquisto avvenga on line”.

In caso di capi rovinati, che fare?

“Nel caso in cui il bene, dopo l’acquisto, riveli dei vizi, scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, sarà tenuto alla riduzione o la restituzione del prezzo pagato – spiegano ancora da Consumatori Attivi -. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto”.

Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante (anche se al momento non ci sono sanzioni per chi si rifiuta) e, in ogni caso, vanno favorite modalità di pagamento elettroniche. Qualora il prodotto acquistato in saldo debba prevedere modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela, il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. L’operatore commerciale dovrà darne preventiva informazione al cliente. “Per gli acquisti on line o comprati al di fuori di locali commerciali – conclude Consumatori Attivi – vige a favore del consumatore il diritto di recesso entro 14 giorni dal momento in cui il bene viene ricevuto. Tale termine può essere anche esteso convenzionalmente in base alla “gentile concessione” del venditore. Tali diritti non sono contemplati nelle vendite nei negozi fisici anche se sempre più venditori convenzionalmente concedono la possibilità all’acquirente di cambiare la merce se l’acquisto si è rivelato poi sbagliato“.