Quasi 600 casi ogni 100mila abitanti, il Fvg tra le peggiori regioni d’Italia per incidenza del Covid

L’analisi sui dati Covid della Fondazione Gimbe.

Peggiorano ancora i dati Covid in Friuli Venezia Giulia. A rivelarlo è il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, riferito alla settimana dal 24 al 30 novembre.

Secondo l’indagine, tutte le province in regione hanno superato la soglia massima di 150 casi ogni 100mila abitanti. Quella con il dato più alto è Trieste, con ben 635 contagi nella proporzione indicata: è la situazione più critica in Italia. Non se la passa meglio Gorizia, terza peggiore città su scala nazionale, con 496 casi ogni 100mila abitanti. Seguono Pordenone con 252 e Udine con 219. Tutti risultati che portano il Friuli Venezia Giulia sul podio dei territori nazionali con incidenza più alta: con 586 casi ogni 100mila residenti, è terzo dietro a provincia autonoma di Bolzano (980) e Veneto (632).

Ospedali tutti “sopra soglia”.

Poco incoraggiante anche il quadro degli ospedali. Il Friuli Venezia Giulia presenta la peggior percentuale nazionale di occupazione tanto per le terapie intensive (14%), quanto per le aree mediche (23%), riscontri ben superiori a quelli necessari per la zona gialla che, lo ricordiamo, è scattata lunedì scorso.

Terza dose in ritardo.

La regione resta in ritardo anche sul fronte vaccini. La popolazione che ha completato il ciclo è pari al 76%, contro una media nazionale del 77,1%, mentre il tasso di copertura con terza dose è pari al 21,6%, contro una media italiana del 31,8%.

Attenzione alla Omicron.

Resta alta anche l’attenzione sulla possibile diffusione della variante Omicron, di cui a ora non ci sono evidenze in regione. “In questa fase d’incertezza – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – bisogna potenziare tutti gli interventi, seguendo il principio della massima precauzione. In particolare, incrementare le attività di sequenziamento condividendo i risultati nel database Gisaid, potenziare il tracciamento dei casi e monitorare attentamente le aree con rapido aumento di incidenza. Per la popolazione rimangono fondamentali i comportamenti già noti: vaccinarsi e sottoporsi alla terza dose quando indicata, con massima priorità per anziani e fragili, utilizzare la mascherina negli ambienti chiusi, possibilmente Ffp2 se affollati, rispettare il distanziamento sociale e ventilare frequentemente i locali“.