Stop della Protezione Civile in Friuli Venezia Giulia: l’annuncio dei sindaci

La convocazione straordinaria dei sindaci dei Comuni del Friuli Venezia Giulia, dei coordinatori dei Gruppi comunali e dei presidenti delle associazioni di volontariato di Protezione civile in Regione a Udine

I sindaci propongono lo stop alla Protezione civile.

I sindaci del Friuli Venezia Giulia, riuniti sotto l’egida dell’Anci, in un documento unitario hanno dichiarato di voler sospendere le attività ordinarie della Protezione civile nei propri comuni. Una posizione unitaria, assunta per chiedere con forza garanzie concrete per chi, come loro e i volontari, opera ogni giorno al servizio della sicurezza collettiva, ma si ritrova esposto a responsabilità penali e spese legali personali in caso di incidenti.

A spingere i primi cittadini a una presa di posizione così netta è stato il caso del sindaco di Preone, rinviato a giudizio per omicidio colposo dopo la morte di un volontario della Protezione civile. Una vicenda che ha fatto da detonatore a un malcontento diffuso, culminato ieri in un incontro straordinario all’auditorium Comelli di Udine, convocato dalla Regione per illustrare le misure in cantiere.

“È una misura comprensibile, espressa con grande senso di responsabilità”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi, riferendosi alla scelta dei sindaci. Ma ha anche richiamato alla necessità di distinguere tra emergenze straordinarie – dove un ripensamento sarà necessario – e attività più ordinarie.

La Regione al lavoro.

“La Regione sta lavorando su tre filoni – ha spiegato l’assessore Riccardi al termine della convocazione straordinaria dei sindaci dei Comuni del Friuli Venezia Giulia – . Il primo di questi è la presentazione di una norma di legge con cui potremo intervenire sulle spese legali a favore di soggetti del mondo del volontariato di Protezione civile, ma anche dei sindaci, in caso di soccombenza. Il secondo filone riguarda l’intervento di stralcio del decreto 81/2008. L’ultimo tema, che non è di competenza dell’Amministrazione regionale ma che condividiamo, riguarda l’intenzione annunciata dal ministro della Giustizia Nordio agli Stati generali della Protezione civile di intervento di modifica del diritto penale, con la revisione del concetto di responsabilità e colpa per gli operatori di sicurezza, forze di Polizia e volontari di Protezione civile“.

L’incontro si è tenuto nell’auditorium Comelli della Regione a Udine, alla presenza dei vertici dell’Avvocatura e della Protezione civile regionale. La norma a cui sta lavorando l’Avvocatura della Regione, e che nelle intenzioni andrà al vaglio dell’Aula nella legge multisettoriale a maggio, ha come finalità un percorso di garanzia per il rimborso delle spese legali, per evitare che i volontari della Protezione civile rischino il proprio patrimonio personale se interessati da procedimenti.

Il Giro d’Italia.

Riccardi in sala ha toccato l’esempio dell’organizzazione del Giro d’Italia. “Se il sistema di Protezione civile si blocca credo che sarà difficile portarlo avanti, ma su questo ragioneremo: altra cosa sono emergenze straordinarie”.

Oggi la Regione avrà una riunione tecnica con il Dipartimento nazionale di Protezione civile con tema l’intervento sullo stralcio del decreto legislativo 81/2008, il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che attualmente si applica anche alle attività di volontariato di Protezione Civile con modalità specifiche.

“La norma dovrà essere vagliata dalla Commissione degli assessori di Protezione civile, poi dai presidenti di Regione e infine approderà a Palazzo Chigi: il Friuli Venezia Giulia si sta spendendo da settimane in questa direzione e saremo molto contenti se tutti si unissero a questa azione che sfocerà in una relazione al Dipartimento di tutte le Regioni e Protezioni civili d’Italia, indipendentemente dalle appartenenze”.