Dalla scoperta al restauro in Fvg, la storia del più grande triceratopo diventa un film

Big John, il più grande triceratopo mai scoperto diventa un film.

Il più grande scheletro di triceratopo mai scoperto viene raccontato per la prima volta nel documentario “Big John” diretto da Dorino Minigutti e Davide Ludovisi. Sarà presentato in anteprima assoluta lunedì 8 maggio alle 20.30 presso il Cinema Ariston di Trieste. Il film è stato prodotto da Agherose in co-produzione con Agent Double (Belgio) e il supporto di Fondo per l’Audiovisivo del FVG, FVG Film Commission, MiC Ministero della Cultura e il fondo canadese The Art of Documentary Development Fund.

Non si racconta solamente il lungo e duro lavoro per estrarre dalla roccia e assemblare il triceratopo da record, ma anche e soprattutto il dietro le quinte di un mondo che incrocia paleontologia, arte e mercati finanziari. Una squadra di sette persone ha pochi mesi di tempo per un traguardo decisamente ambizioso: essere pronta per una delle più grandi aste del settore a Parigi. È anche la storia di un geologo-imprenditore, Flavio Bacchia, che assieme alla figlia Giorgia e a poche altre persone ha compiuto un’impresa immensa (in tutti i sensi). Il documentario svela un mondo poco raccontato, quello cioè della preparazione e vendita di scheletri di dinosauri, un mondo che sta diventando un vero e proprio settore del lusso internazionale.

I temi trattati non mancano di sollevare interrogativi etici, rivelando però un inatteso rapporto di mutuo interesse tra ambito scientifico-museale e aziende private. Big John è infatti stato studiato dalle Università di Chieti e di Bologna, che grazie alle analisi fatte all’Aquila e a Trieste hanno fatto una scoperta eccezionale pubblicata niente meno che su “Nature”. Il documentario fa scoprire quindi una realtà complessa e sconosciuta, fatta da persone che mettono sudore e passione in un lavoro per certi versi assurdo, per ricreare una creatura i cui confini tra animale, oggetto artistico e reperto scientifico si fondono, verso un finale sicuramente sorprendente.

La sfida e la lotta contro il tempo.

“C’è una sfida e una lotta contro il tempo, il mondo accademico e quello della finanza che si scontrano, l’impresa e la scommessa di una vita e il senso di riscatto che questo progetto comporta per Flavio Bacchia, che riconosce sé stesso in un titano da rimettere in sesto. – spiega Davide Ludovisi, co-regista e autore – E poi ci sono i dinosauri, anzi, IL dinosauro: il triceratopo forse più grande del mondo, il bestione cornuto e vegetariano che tutti noi abbiamo in mente combattere contro il terribile e carnivoro T-Rex“.

“Le metafore per questa storia si sprecano: il senso di riscatto rappresentato dal Davide contro il Golia, la piccola impresa contro il tempo e le avversità, oppure il saggio avventuriero Achab-Flavio ossessionato da Moby Dick-Big John, solo per citare qualche suggestione tra le tante – continua Ludovisi – . In questo caso ad emergere è l’umanità delle persone e l’eccitante percorso che devono affrontare, in un contesto a metà tra impresa e scienza. Un modo sicuramente coinvolgente per raccontare in modo non banale argomenti ben più ampi”.

Le riprese tra Trieste e Parigi.

Le riprese del documentario sono state effettuate tra Trieste e Parigi nel corso del 2021. La fotografia è curata da Debora Vrizzi (“L’uomo senza colpa”, “In un futuro aprile”, “Paradise – Una nuova vita”) mentre la colonna sonora originale è stata realizzata da Marco Messina e Sacha Ricci, storici componenti della band napoletana 99 Posse e autori, tra le altre, della colonna sonora del film “Martin Eden”. Davide Ludovisi ha circa vent’anni di esperienza nel campo della divulgazione scientifica e del giornalismo. Dorino Minigutti è autore e regista di numerosi documentari realizzati con la RAI e diverse istituzioni pubbliche e private.