Tassa di soggiorno da record in Friuli: oltre 7 milioni. Ecco i Comuni che incassano di più

Gli introiti della tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia.

Gli incassi dalla tassa di soggiorno continuano a crescere nei Comuni del Friuli Venezia Giulia, rafforzando il suo ruolo come leva economica a sostegno dello sviluppo turistico regionale. Secondo un’analisi condotta dalla Fondazione Think Tank Nord Est, basata sui bilanci di previsione comunali, nel 2025 il gettito dovrebbe superare i 7,3 milioni di euro, con una possibile ulteriore crescita in fase di rendiconto.

L’incremento è dovuto sia all’aumento delle presenze turistiche sia all’estensione dell’imposta a nuovi territori. Sono infatti 16 i Comuni che nel 2025 applicheranno la tassa di soggiorno, due in più rispetto all’anno precedente. Tra le novità figura Udine, dove il tributo è entrato in vigore dal 1° febbraio, e Duino Aurisina, che ha riattivato il prelievo dopo la sospensione avvenuta nel 2020.

Gli incassi previsti.

La quota maggiore di risorse andrà nelle casse del capoluogo Trieste, con una previsione di gettito nel 2025 pari a 2,7 milioni di euro. A seguire, la località balneare di Lignano Sabbiadoro prevede introiti per 2 milioni di euro, mentre la stima di incassi per Grado è di 1 milione. L’imposta di soggiorno a Udine è entrata in vigore il 1° febbraio 2025 e si attendono proventi per 650.000 euro. Tarvisio prevede di incamerare 280.000 euro, Aquileia 132.000, Muggia e Duino Aurisina 100.000, Cividale del Friuli 75.000, Forni di Sopra 60.000, Palmanova 55.000, Arta Terme 40.000, Forni Avoltri 33.000, Sutrio 30.000, Ravascletto 24.000 e Sauris 23.000.

Gli incassi del 2024.

Per quanto riguarda i dati a consuntivo, nel 2024 si era registrato il livello di incassi più elevato in assoluto, con quasi 6,5 milioni di euro in totale, in crescita dell’8,2% rispetto al 2023, quando si raggiunsero i 6 milioni di euro.

Nel 2024 il gettito maggiore è stato rilevato a Trieste con 2.355.714 euro, in aumento del 9,7% rispetto all’anno precedente. Lignano Sabbiadoro ha riportato incassi per 2.138.777 euro, un valore in linea con il 2023. Grado, invece, ha ottenuto introiti per 1.120.000 euro, +4,6% rispetto al 2023.

Aquileia ha incassato 133.050 euro, in leggero calo sul 2023 (-7,3%). I proventi a Tarvisio (287.652 euro), Muggia (106.977), Cividale del Friuli (81.352) e Palmanova (47.721) sono di gran lunga superiori a quelli dell’anno precedente, poiché l’introduzione dell’imposta era avvenuta a 2023 inoltrato (maggio nel caso di Tarvisio, luglio per Muggia, ottobre per Cividale del Friuli, agosto per Palmanova). Infine, nel 2024, l’imposta di soggiorno ha portato 54.655 euro a Forni di Sopra (-13,1% sul 2023), 52.898 ad Arta Terme (+4,1%), 35.038 a Sutrio (+8,8%), 28.479 a Forni Avoltri (-11,6%), 25.814 a Sauris (+12,2%) e 22.007 a Ravascletto (-16,8%).

“La crescita dell’attrattività del Friuli Venezia Giulia passa anche attraverso lo sviluppo turistico – dichiara Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – e per questo risultano utili le risorse dedicate, come quelle riscosse dai gestori delle strutture ricettive attraverso l’imposta di soggiorno. Ogni località deve valutare attentamente, insieme agli operatori turistici, come utilizzare questi introiti, al fine di valorizzare effettivamente l’ecosistema turistico locale sulla base di una visione condivisa. In ogni caso, è fondamentale garantire servizi di qualità – conclude Simeoni – quale condizione imprescindibile per l’attrattività turistica, nonché a beneficio delle comunità e delle imprese.”