Terapie intensive al limite della soglia critica, Fvg peggior regione d’Italia

L’analisi della Fondazione Gimbe sui casi di Covid in Fvg.

L’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid in Friuli Venezia Giulia è al limite della soglia critica. Ad affermarlo è il monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe, che ha analizzato i dati sulla pandemia dal 27 ottobre al 2 novembre.

Le rianimazioni “più piene” d’Italia.

Secondo l’indagine, l’occupazione di posti letto in rianimazione nelle strutture sanitarie regionali è pari al 10%: si tratta del peggior dato d’Italia, seguito da Marche (9%) e Umbria (8%). A pesare è anche il focolaio Covid dopo i cortei no Green Pass, che ha portato 5 persone in terapia intensiva sulle 140 – per ora – per i contatti durante le manifestazioni di protesta. Nel frattempo, gli ospedali, visto l’incremento dei casi, si stanno riorganizzando.

La soglia del 10% nelle intensive è il tetto massimo previsto per la zona gialla, ma questa misura non scatterà se non in concomitanza di altri fattori. Resta incoraggiante, per esempio, il quadro dell’occupazione posti letto in area medica, che in Fvg è pari al 6%, ben lontano dal 15% individuato come tetto massimo per il cambio di colore.

Trieste è maglia nera d’Italia.

Peggiorano, nel frattempo, anche gli altri indicatori sulla pandemia. È così per l’incremento settimanale percentuale di nuovi contagi, che in regione è stato pari al 70%: è il secondo più marcato dopo quello della Sardegna (+71.5%). A pesare, in linea generale, è l’esplosione dei nuovi casi ogni 100mila abitanti di Trieste, pari a 376: è l’unico territorio italiano che supera i 150 contagi. Il Fvg, insomma, contribuisce non poco alla crescita su scala nazionale: “Nell’ultima settimana – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, seppure più contenuto rispetto alla precedente e pari al +16,6%”.