“I vaccini salvano vite”: la Regione lancia un grande piano di educazione sanitaria

Vaccini e prevenzione al centro di un piano regionale di educazione sanitaria.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha annunciato un piano straordinario di educazione sanitaria per rafforzare la cultura della prevenzione e sostenere le campagne vaccinali sul territorio. L’iniziativa è stata presentata oggi a Udine durante il convegno “Vaccinazioni in numeri e parole: dati, attitudini e comunicazione”, con la partecipazione dell’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi.

Secondo i dati riportati da Riccardi, i vaccini hanno salvato oltre 150 milioni di vite negli ultimi 50 anni, e il loro sostegno continua a essere fondamentale per la salute pubblica. “Il nostro compito di decisori politici – ha sottolineato – è stato quello di schierarci senza esitazioni accanto alla comunità scientifica, adottando con rigore scelte che hanno protetto la salute della popolazione. La responsabilità politica consiste nel dare fiducia a chi, con competenza e professionalità, dedica la
propria vita alla tutela dei cittadini”.

L’iniziativa punta anche a contrastare la disinformazione sui social network; l’assessore ha infatti rimarcato il clima difficile vissuto negli anni della pandemia, che ha coinvolto non solo le istituzioni ma anche la sfera personale e familiare di chi era impegnato in prima linea, e ha lanciato un appello alla civiltà del confronto. “È legittimo avere opinioni diverse, ma è fondamentale che vengano espresse in maniera rispettosa. I social hanno dato voce a chi diffonde disinformazione e odio, per questo credo sia arrivato il momento di un grande piano straordinario di alfabetizzazione sanitaria e civica”.

Riccardi ha concluso assicurando che già dalla prossima manovra di bilancio la Regione intende destinare risorse dedicate a questo obiettivo. “Educare alla consapevolezza significa rafforzare le basi della prevenzione, che è il cemento di ogni politica sanitaria. Solo così potremo continuare a proteggere la salute delle persone e mantenere alta la bandiera della responsabilità collettiva“.