Il vaiolo delle scimmie arriva in Friuli Venezia Giulia: c’è il primo caso

Il primo caso in Friuli Venezia Giulia di vaiolo delle scimmie.

Il vaiolo delle scimmie è arrivato in Friuli Venezia Giulia. Il primo caso confermato è stato individuato su un uomo di 33 anni in provincia di Gorizia.

A darne notizia è il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi. Come spiegato dall’esponete dell’Esecutivo, i campioni delle lesioni, il tampone orofaringeo e il campione di sangue sono stati inviati al laboratorio di virologia del dipartimento Igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi), dove sono risultati positivi per Orthopoxvirus.

La carica era sufficiente per poter caratterizzare il virus mediante sequenziamento, operazione quest’ultima che è stata effettuata in collaborazione con il laboratorio di Genomica ed epigenomica di Area science park e dalla quale è stata confermata la diagnosi di virus del vaiolo delle scimmie (Monkeypox). La sequenza ha identificato il genotipo che appartiene al “clade” dell’Africa occidentale, responsabile dei casi che si stanno verificando in Europa.

La Regione chiarisce inoltre che al dipartimento di Prevenzione delle aziende sanitarie e ai reparti di Malattie infettive della regione sono già state inviate le procedure per la diagnosi e la prevenzione della diffusione del contagio, redatte sulle basi delle circolari emanate dal ministero della Salute.

Cosa è il vaiolo delle scimmie.

Si tratta di un’infezione zoonotica (trasmessa dagli animali all’uomo) causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. Attualmente la malattia è endemica in Benin, Camerun, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Gana (solo casi in animali), Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone, e Sud Sudan. Il virus si trasmette mediante contatto stretto per via inalatoria o per contatto con i fluidi biologici o con le lesioni delle persone sintomatiche.

I sintomi.

Nell’uomo si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi  stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste. La malattia generalmente si risolve spontaneamente in 2-4 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche e possono venir somministrati degli antivirali quando necessario. Fino a questo momento la maggior parte dei casi ha avuto sintomi lievi con un decorso benigno . Tuttavia, il vaiolo delle scimmie può causare una malattia più grave soprattutto in alcuni gruppi di popolazione particolarmente fragili quali  bambini, donne in gravidanza e persone immunosoppresse.

Quali sono le raccomandazioni?

Le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto stretto con persone con sintomi (febbre, rigonfiamento dei linfonodi, lesioni cutanee in particolare vescicole o croste). “I contatti devono essere monitorati almeno quotidianamente per l’insorgenza di segni/sintomi riferibili a MPX per un periodo di 21 giorni dall’ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. Segni/sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia.