Paura per la variante Omicron 2, si teme l’inizio di una nuova ondata

La preoccupazione per la nuova variante Omicron.

Omicron torna inaspettatamente al centro dell’attenzione con la sua sottovariante BA.2 e porta con sé una nuova ondata di contagi in Europa e nel mondo. Detta anche Omicron 2, sarebbe più facilmente trasmissibile della prima, e arriva nel momento in cui quasi dappertutto ci si sta preparando a dire addio a gran parte delle restrizioni finora adottate. Una variante che preoccupa l’Europa, alle prese anche con l’emergenza profughi della guerra in Ucraina.

Cosa succede in Europa.

La Germania, ad esempio, qualche giorno fa, ha visto un nuovo record di positivi con 262.752 casi in 24 ore. Alcuni esperti affermano che il Paese starebbe attraversando una sesta ondata di pandemia, causata anche dall’alleggerimento delle misure. In Austria, nonostante la nuova tendenza, si prosegue con la revoca, dal 5 marzo, di quasi tutte le costrizioni sanitarie, compreso l’obbligo di vaccinazione.

Anche nel Regno Unito la curva dei contagi continua a salire: sembra che la fine totale delle restrizioni messa in atto dal governo centrale e dalle autorità locali non stia dando i frutti sperati, anche se le cause potrebbero essere connesse principalmente ad un abbassamento della copertura immunitaria dei booster. La Francia, malgrado la leggera ripresa dei contagi, resta decisa nel voler eliminare le principali misure sanitarie, e abolisce dal 14 marzo il “pass vaccinal”, cioè il Super green pass, e l’uso delle mascherine al chiuso (che rimangono obbligatorie sui trasporti e negli ospedali, mentre si continua a richiedere prudenza soprattutto per le persone più vulnerabili e i più anziani).

I contagi in Friuli Venezia Giulia.

In Italia si registra un aumento dei casi, con i positivi che tornano a toccare il milione e una lieve crescita nelle ospedalizzazioni, ma al momento la situazione sembra sotto controllo e il governo non pare voler interrompere il percorso di allentamento delle misure. La risalita, affermano gli esperti, è legata perlopiù alla diffusione virale tra i bambini tra i 5 e gli 11 anni, che nel 50% dei casi ancora non hanno ricevuto il vaccino. Al momento in Friuli Venezia Giulia la situazione è tranquilla e i contagi tengono la media degli ultimi giorni. Nessuna connessione con l’arrivo dei primi profughi dall’Ucraina, per i quali la Regione ha predisposto un piano di tamponi e successivamente di vaccinazione.

La situazione fuori dall’Europa.

Fuori dall’Europa la situazione risulta la stessa. Secondo dati federali, negli Stati Uniti i casi dovuti alla variante Omicron 2 sembrano raddoppiare ogni settimana, rappresentando l’8% del totale dei nuovi contagi. Anche se non risulta essere particolarmente grave, questa forma viene ritenuta la più contagiosa rilevata finora. Per gli esperti americani, il totale dei nuovi casi di Covid nel Paese è causato dalle due mutazioni Omicron, e mentre non prevedono una nuova ondata, il rischio è che venga ostacolato il ritorno alla normalità.

In Cina invece l’allarmante crescita dei positivi sembra essere dovuta non alla variante Omicron, ma alla forma originale del virus. I cittadini di Shenzen e della provincia di Jilin sono già chiusi in un nuovo lockdown fino al 20 marzo, ad Hong Kong sono circa 300.000 le persone in isolamento o in quarantena domestica, mentre nel resto del Paese i contagi sono raddoppiati in un solo giorno, con tendenze viste solo nel periodo del febbraio 2020 a Wuhan. In Australia, dove la fase iniziale di Omicron ha causato elevatissimi livelli di contagio e di ospedalizzazione, nelle ultime settimane si è registrata una stabilizzazione nella curva dei contagi, portando molti Stati ad eliminare mascherine al chiuso, distanziamento sociale e smartworking. Ma a causa della lentezza nella fornitura delle dosi booster, le autorità sanitarie temono una nuova ondata pandemica dovuta alla sottovariante.