La siccità manda in crisi il Friuli, -40% di piogge da dicembre

Il problema della siccità in Friuli Venezia Giulia.

È allarme siccità in Friuli Venezia Giulia. L’acqua insufficiente per l’irrigazione preoccupa il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, che registra un atipico inverno privo di piogge. La scarsità di precipitazioni sta proseguendo dallo scorso dicembre: i dati delle stazioni di Enemonzo e Gemona del FriuliUdine e Cervignano riportate dal Consorzio sono peggiori rispetto alla situazione delle già difficili annate 2012 e 2019. Nell’ultimo trimestre il calo delle precipitazioni rispetto alla media del periodo supera il 40%.

Tra dicembre e febbraio 2022 presso la stazione di Enemonzo sono state rilevate precipitazioni cumulate pari a 182,4 mm, rispetto a una media di 335 mm (-45%). Analogamente per la stazione di Gemona del Friuli tra dicembre e febbraio il dato ammonta a 264,8 (peraltro influenzato da un evento intenso del 5 gennaio che ha apportato circa 120 mm di pioggia), rispetto a una media di 426 mm (-38%). Presso la stazione di Udine le precipitazioni cumulate assommano a circa 150 mm, con un calo del 48% rispetto alla media; infine a Cervignano con 157 mm cumulati il calo è pari al 44%. Il problema siccità riguarda tutta la regione, ma è particolarmente gravoso per il Tagliamento, principale fonte di approvvigionamento per i canali consortili, che non hanno solo un utilizzo irriguo ma servono anche per la produzione di energia elettrica e rivestono un importante ruolo per l’ecosistema di vaste aree della pianura udinese. Misure straordinarie di razionamento potrebbero rendersi necessarie a fine marzo in occasione della prevista riapertura dei canali.

Serve acqua in regione.

Le necessità irrigue ormai non attengono solo al periodo estivo, ma anche in primavera per le colture vernine e ortofrutticole, le semine di quelle cerealicole, il servizio antibrina. Le attuali esigenze sono per ora limitate ad alcune aziende con produzione in serra di colture orticole, ma nel breve termine, specie in caso di aumento della temperatura, potranno emergere ulteriori esigenze connesse a colture orticole e vernine. Alcune aziende hanno evidenziato la necessità di utilizzare il servizio antibrina nel caso in cui si verificassero gelate tardive. Il Consorzio sta provvedendo al riempimento degli impianti interessati e al graduale ripristino della portata nel canali messi in asciutta per i lavori di manutenzione del Canale Principale, anche se probabilmente si dovranno attuare importanti misure di riduzione della portata a causa della ridotta derivazione dal Tagliamento presso la presa Ospedaletto.

Attualmente la portata derivata ad Ospedaletto è intorno a 7 m3/s rispetto all’usuale valore di 18,4 m3/s. Presso il nodo di Andreuzza la portata del canale principale è pari a 13 m3/s, rispetto aduna portata di competenza di 21,5 m3/s. Presso la presa di Zompitta si sta manifestando una similare situazione di deficit idrico. Attualmente la derivazione complessiva delle rogge di Udine, Palma e Cividina ammonta complessivamente a circa 2,5 m3/s, rispetto alla portata media invernale di 3,2 m3/s. In occasione di prolungate condizioni di deficit idrico, le falde hanno dei tempi di risposta più lunghi rispetto ai corsi d’acqua superficiali. Attualmente le falde del Medio Friuli registrano livelli inferiori di circa 1 m rispetto alle medie del periodo, con punte di 3-4 metri nel Cividalese. In assenza di adeguati apporti idrici il trend di calo continuerà nei prossimi mesi e potrebbe creare seri problemi durante la stagione irrigua.