Via libera dalla IV Commissione al ddl36.
Le audizioni con i principali portatori di interesse e i suggerimenti dei consiglieri regionali hanno portato la IV Commissione del presidente Alberto Budai (Lega) a licenziare a maggioranza, con le astensioni delle Opposizioni ma nessun contrario, un testo – il disegno di legge 36 in materia di patrimonio edilizio privato da recuperare, riqualificare ed efficientare dal punto vista energetico, forte di 12 articoli e 50 milioni di euro per il triennio 2025-27 – aggiornato e arricchito delle modifiche accolte dall’assessore titolare della materia, Cristina Amirante, che ha ribadito l‘intenzione di mantenere aperto il dialogo su ulteriori suggerimenti.
Ecco che già all’articolo 1, in cui si elencano i soggetti a cui si riferiscono gli incentivi, si vanno ad aggiungere i nuclei familiari numerosi o in cui vi siano portatori di disabilità, le unità immobiliari o edifici siti in Comuni che negli ultimi 10 anni hanno visto ridurre sensibilmente i propri residenti, quelli dismessi, quelli pericolanti che si affacciano su strade pubbliche, quelli che vengono adeguati alla normativa sismica, quelli a cui vengono sostituiti gli impianti alimentati da combustibili fossili inquinanti e quelli posti per almeno 3 anni a locazione con contratto a canone concordato o ad uso transitorio non turistico. Aumentando, così, la platea inizialmente limitata ai soggetti in condizione di povertà energetica o debolezza sociale ed economica, ai giovani e ai nuovi nuclei familiari, agli edifici in montagna, agli insediamenti di servizi di prossimità e di vicinato, alle aree degradate o destinate a interventi edilizi convenzionati, agli edifici a bassa prestazione energetica. Non ultima, si prevede una relazione annuale della Giunta regionale all’Aula sui risultati ottenuti dall’attuazione della norma.
Subito dopo (art. 2) si esplicita che i contributi non possono essere destinati a ville (categoria catastale A8) e castelli (A9) e si semplifica che l’avvio dell’intervento oggetto di finanziamento è attestato nella comunicazione di inizio lavori presentata al Comune. E all’art. 3 si affermano aiuti per le spese sostenute dal primo gennaio 2025 e una documentazione tecnica di realizzo degli interventi successiva al 31 dicembre 2024. Non solo, perché si aggiunge che agli interventi previsti in questo articolo non si applica l’art. 32 della legge regionale 7/2000, ovvero il mantenere la destinazione dei beni immobili per 5 anni dalla conclusione dell’iniziativa, specifica che si ripropone specie nell’art. 7 sugli obblighi dei beneficiari.
Da segnalare un’aggiunta anche all’art. 4 sui beneficiari, dove il comma 3 bis afferma che chi realizza interventi su più di 4 unità immobiliari è equiparato alle imprese ai fini della normativa sugli aiuti di Stato. Mentre all’art. 5 si introduce il passaggio in Commissione consiliare per un parere sui bandi per la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione edilizia, non però per quelli per l’efficientamento energetico.
Quanto alla presentazione delle domande (art. 6), il procedimento riformulato ne prevede una sola per il recupero edilizio a meno che, però, non sia disposto diversamente nel bando; in riferimento alla stessa casa, si può presentare domanda alternativamente a valere sui bandi per l’art. 2 e l’art. 3, mentre prima si impediva l’accesso contemporaneo ai bandi adottati nel medesimo anno solare.
Ulteriore novità, l’art. 7 concede che i singoli bandi possano prevedere altri obblighi e condizioni da rispettare a pena decadenza del contributo. Da ultimo, nell’8 si spiega che questi contributi sono cumulabili con le detrazioni fiscali nazionali e con altri contributi pubblici, ma ad esclusione degli incentivi per diffondere le fonti energetiche rinnovabili inseriti nella lr 1/2023 e dei ristori concessi dalla lr 64/1986 (interventi di protezione civile); ulteriori dettagli saranno inseriti nei bandi.
Al termine dei lavori, votazione e scelta dei relatori per l’Aula: di maggioranza Lucia Buna (Lega), Mauro Di Bert (Fedriga presidente), Michele Lobianco (FI) e Igor Treleani (FdI); di minoranza Massimo Mentil (Pd), Serena Pellegrino (Avs) e Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg).
La discussione.
In apertura della discussione in IV Commissione, Diego Moretti, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, ha definito la norma generica e ha ribadito che “il nostro non è un ‘no’ di principio ma contiamo di presentare emendamenti migliorativi”. Moretti ha inoltre voluto ricordare che “ci sono delle interrogazioni ferme da diversi mesi: inizieremo a segnalarlo a ogni Commissione. Gli assessori dovrebbero essere presenti per rispondere alle interrogazioni dei consiglieri per rispetto verso il nostro ruolo”.
“È un provvedimento che va nella giusta direzione – secondo Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) – positivo per famiglie e per imprese e professionisti”. Per Putto però nella norma “andavano meglio specificati i temi oggetto dei bandi e gli obiettivi da raggiungere: finita la fase dei bonus, ora è ben visto un ulteriore volano per rilanciare l’attività edilizia”. La questione dell’innalzamento dell’indicatore Isee e l’estensione dei parametri per venire incontro alle famiglie in difficoltà restano per l’esponente dei civici “ancora da definire”.
Massimo Mentil (Pd), pur riconoscendo la valenza del disegno di legge per uno “dei temi fondamentali per la regione, che sta creando molta aspettativa nei cittadini”, lamenta criticità evidenti e ritardi di intervento: “Abbiamo stanziato 50 milioni di euro nel 2024 e siamo ancora qui a discuterne”.
Ha condiviso i contenuti del ddl anche la pentastellata Rosaria Capozzi, “concettualmente corretti nell’ottica del recupero e della salvaguardia del patrimonio immobiliare“. Bene per Capozzi inoltre “le premialità previste per i soggetti in povertà energetica, anche se rimangono perplessità per il rimando ai bandi di elementi puntuali per delineare meglio la platea dei beneficiari“.
Anche Serena Pellegrino (Avs) ha apprezzato i contenuti di un testo “decisamente migliorato dagli emendamenti proposti dalla Giunta. Ma restano i dubbi espressi dai portatori di interesse”. La consigliera di Opposizione ha quindi chiesto chiarimenti sulla documentazione da presentare in fase di inizio lavori, sulla soglia Isee, sul prezziario regionale di riferimento e sui tempi di progettazione per i professionisti.
Per Massimiliano Pozzo (Pd) si tratta di una “opportunità significativa per la popolazione, che porterà benefici al territorio, con finalità e obiettivi condivisibili”. Bene per il dem “l’anticipazione dei fondi per il fotovoltaico. Questa è una norma macro-generale che rischia di mancare di efficacia sui condomini. Attenzione alla burocrazia, dobbiamo cercare di semplificare le cose e dare tempi congrui ai professionisti per poter lavorare al meglio”.
Plauso è giunto dagli esponenti della Maggioranza come Lucia Buna (Lega) che ha rimarcato come i provvedimenti compresi nel programma di governo regionale vengano puntualmente “messi a terra: manteniamo alta l’attenzione verso la rigenerazione urbana e la sostenibilità energetica con provvedimenti che gioveranno non soltanto ai privati ma anche alle imprese”.
Ringraziamenti al “grande lavoro portato avanti dagli Uffici” sono giunti dal capogruppo di Fedriga presidente, Mauro Di Bert: “Dietro a questo disegno di legge, esiste una precisa scelta strategica nel rimandare ai bandi la definizione dei termini: maggior flessibilità e modificabilità in tempi brevi, ci daranno modo di essere più vicini alle persone fragili e ai territori in difficoltà”. Di Bert ha rimandato al mittente le accuse giunte dalle Opposizioni di ritardi nella messa a regime dei 50 milioni stanziati nel 2024: “Si tratta di cifre importanti, andavano fatte scelte oculate”.
“Una legge per ribadire un deciso no al consumo di suolo e il sì alla riqualificazione degli immobili esistenti”: queste le parole di Michele Lobianco (FI) per il quale “una legge quadro è uno strumento plasmabile e modellabile nel tempo grazie ai bandi. Proseguiamo in questa direzione“.
Markus Maurmair di Fratelli d’Italia, riferendosi al bonus 110%, ha ricordato che “abbiamo avuto esperienze passate che hanno causato alcune anomalie, ora andremo ad aiutare le famiglie in difficoltà e inietteremo risorse importanti al mondo dell’edilizia del Friuli Venezia Giulia“.
Dello stesso avviso il collega di partito Igor Treleani, per il quale è “fondamentale la relazione annuale degli interventi effettuati come la discussione in Commissione sui contenuti dei bandi”. Treleani, ricordando il suo ruolo all’interno del Comitato legislazione e controllo, ha ribadito l’importanza nella valutazione della qualità della produzione legislativa del Consiglio: “I dati testimoniano la bontà del lavoro portato avanti. Spero che ci sarà condivisione sul provvedimento”.
In chiusura, l’assessore Cristina Amirante ha voluto ringraziare per i rilievi puntuali che sono stati avanzati dall’aula in un’ottica propositiva. “Ringrazio gli esponenti della Maggioranza per aver colto lo spirito e il senso della legge quadro e per l’invito a essere incisivi coi bandi per forti e puntuali interventi sul territorio“. Amirante ha risposto a chi ha manifestato perplessità sui contenuti del testo dicendo che “il precedente provvedimento sul fotovoltaico ha soddisfatto 34.121 richieste”. Rassicurazioni sono giunte inoltre in merito alle tempistiche e alla semplificazione burocratica per la presentazione delle pratiche da parte dei cittadini e delle imprese.