Batosta d’autunno per le famiglie friulane, ecco i rincari che dovremo affrontare nei prossimi mesi

I rincari in autunno per le famiglie friulane.

Tornati dalle ferie estive, non sono buone le notizie sul fronte delle spese per le famiglie, friulane e non: le associazioni di consumatori, infatti, stimano rincari tra i 2.800 e i 2.900 euro per nucleo, in questo autunno 2023.

Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori, ad esempio, tra materiale scolastico, bollette, visite mediche e Tari, la stangata tra settembre e novembre sarà di 2.924,70 euro, con un aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso di 252,92 euro.

Un aumento che diventa ancora più consistente se si considerano le spese legate all’alimentazione e al carburante: queste voci, sommate alle altre, portano il conto a 5.104 euro (sempre da settembre a novembre) con un incremento di 480,12 euro rispetto al 2022, anno in cui comunque i prezzi erano saliti.

Federconsumatori ha poi dettagliato le spese medie sulle singole voci: per la scuola, le famiglie friulane spenderanno 906 euro; per visite mediche ed esami, 274 euro; per le bollette di acqua, luce e gas 1.144 euro; c’è poi la Tari con 171 euro; la prima rata del riscaldamento con 429 euro e la benzina con 586 euro.

A fare impressione, però, è la voce della spesa alimentare: 1.594 euro. Nonostante la frenata registrata nell’inflazione, infatti, il carrello della spesa ha subito un aumento del 9,6 per cento. A schizzare in su, secondo i dati del Movimento Difesa del Cittadino Fvg (che stima una stangata leggermente inferiore, attorno ai 2.855 euro a famiglia), sono lo zucchero (+43,3% rispetto ad agosto 2022), l’olio di oliva con +37,1% , le patate con un +25,9%, e il riso (+23,9%). Non sorprende, quindi, la “fuga” dei consumatori verso i discount (+ 10,5%) e la grande distribuzione (+ 5,5%).

Dati i rincari d’autunno, che rischiano di mettere in difficoltà molte famiglie, Federconsumatori propone quindi la creazione di comitati di sorveglianza sui prezzi a livello territoriale e un aumento del potere di controllo e sanzione di Mr. Prezzi, nonché la rimodulazione dell’Iva sui beni di largo consumo.

A questo, MDC aggiunge anche il taglio delle accise sui carburanti e la sterilizzazione degli oneri di sistema sull’energia elettrica. “Nella situazione di marcata difficoltà in cui si trovano le famiglie, che riguarda un nucleo su 5 in Friuli Venezia Giulia – conclude il presidente Englaro -, questi costi saranno insostenibili, specialmente per chi deve fare i conti anche con il rialzo delle rate sui mutui“.