Il Friuli locomotiva d’Italia, la crescita è al top nel Paese

I dati sulla crescita del Friuli.

Il temuto spettro della recessione si allontana: i dati per il 2023 parlano di una crescita economica in Friuli attorno all’1,2%, una delle migliori dell’intero Paese.

A dirlo è uno studio di Confcommercio sulle singole economie regionali che vede il Nord trainare l’Italia con la Lombardia in tesa (1,7%), seguito da Valle d’Aosta e Veneto (1,5%), Trentino (1,4%) e appunto la nostra regione, che pur fuori podio rimane tra i valori di testa. Dati che portano l’aumento del Pil all’1,4% medio sia per quanto riguarda la macro area del Nord Ovest, sia per quanto riguarda quella del Nord Est. Il Centro Italia segna secondo le stime un +1,2% (in linea col dato nazionale) mentre male il Sud, che si ferma a + 0,5%.

Se questa è la prospettiva 2023 (e si dovrà capire se l’ennesimo aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce porterà a qualche ritocco), oggi la Banca d’Italia ha presentato anche la sua analisi relativa al 2022: il Friuli Venezia Giulia ha registrato una crescita del 3,7% anche se in frenata a causa dei prezzi dell’energia.

In particolare, si registrano buoni risultati nel settore costruzioni (+10,5%) e servizi (+5,2%), quest’ultimo in particolare grazie al turismo che ha visto un aumento del 28% nelle presenze. L’occupazione è cresciuta del 2%. “Nel 2022 la redditività delle imprese non si è deteriorata – cita il report -, nonostante i forti rincari di molti input produttivi. Nel comparto manifatturiero, in particolare, gli effetti dei rincari sono stati in buona parte bilanciati dall’aumento dei prezzi dei prodotti finali, a fronte di una crescita nettamente più debole del costo del lavoro”. Incremento anche per i redditi, pari al 5,3%, e per i consumi (+5,2%).

“Le imprese del Friuli Venezia Giulia hanno dimostrato grande capacità di resistenza nel difficile contesto geopolitico, economico, finanziario e imprenditoriale che stiamo attraversando – ha commentato l’assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini -. È anche grazie al loro coraggio se i risultati del 2022 si sono rivelati migliori rispetto ai dati previsionali e se possiamo guardare con fiducia agli anni a venire”.

Bini ha sottolineato come tra le sfide che il Friuli Venezia Giulia dovrà affrontare nel prossimo futuro rientrino il contrasto alla denatalità, la crescita dell’inflazione e la difficoltà di accesso al credito. “Su quest’ultimo aspetto – ha rilevato l’assessore – la Regione si è mossa riformando complessivamente il sistema dei fondi di rotazione con la legge SviluppoImpresa, norma che ha disegnato un sistema moderno, flessibile ed efficiente. Ne è un esempio la crescita dell’operatività dei finanziamenti agevolati per iniziative di investimento e sviluppo aziendale. Tra gennaio e maggio 2023 l’importo della concessione è aumentato del 149 percento rispetto a quello del corrispondente periodo del 2022, passando da 8,7 milioni di euro a 21,6 milioni di euro”.