Patrimonio culturale, siti Unesco, enogastronomia: il Friuli che piace (tanto) ai turisti

Ecco cosa premiano i turisti del Friuli.

Turisti soddisfatti e Friuli Venezia Giulia sempre più attrattivo. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) per conto delle Camere di Commercio di Pordenone-Udine e Venezia Giulia. L’indagine, svolta tra aprile e maggio 2025 su un campione di 700 vacanzieri presenti in regione, ha analizzato comportamenti turistici e consumi con un focus particolare sull’offerta culturale.

Cosa dicono i dati.

Il risultato è chiaro: i turisti promuovono la loro esperienza in Friuli con un giudizio medio complessivo di quasi 9 su 10. In particolare, il 43% indica come motivazione di viaggio il patrimonio artistico, il 35,1% la presenza di siti Unesco, a conferma del ruolo centrale della cultura. Voti altissimi anche per la ristorazione (9), l’accoglienza nelle strutture (8,9), l’organizzazione del territorio (8,9) e l’offerta culturale (8,8).

“Colpisce la coerenza tra motivazioni di viaggio, attività svolte e gradimento finale – ha sottolineato Maria Lucia Pilutti, segretario generale della Camera di Commercio di Pordenone-Udine –. Il Friuli è percepito come un luogo autentico, con un’offerta culturale forte e una ristorazione che rappresenta un asset competitivo, soprattutto per i visitatori stranieri”.

L’indagine ha coinvolto 350 turisti nelle province di Udine e Pordenone, e altri 350 tra Trieste e Gorizia, con un approfondimento sul turismo culturale. “Oltre il 43% ha scelto il Friuli per il suo patrimonio culturale, mentre il 35,1% per i siti Unesco – ha sottolineato Elisa Qualizza, responsabile del Centro Studi della Cciaa –. Seguono la vicinanza geografica (28,9%) e la voglia di scoprire un luogo mai visto (20,2%)”.

Le attività preferite confermano l’interesse per la cultura: al primo posto le visite a musei e mostre (32,8%), seguite da escursioni (23%), visite a monumenti e siti archeologici (19,5%) e passeggiate nei centri storici. Molti turisti partecipano anche a eventi locali e degustazioni enogastronomiche.

“La regione è in forte crescita anche come destinazione sostenibile – ha aggiunto Paolo Bulleri di Isnart –. Il 55,5% dei turisti scopre il Friuli online, il 33,3% tramite passaparola e il 28,4% su consiglio di agenzie viaggio, dato molto alto tra gli stranieri”.

L’identikit del viaggiatore nella nostra regione.

Dal punto di vista economico, il Friuli Venezia Giulia conta 11.972 imprese legate alla filiera turistica, pari all’1,9% del settore nazionale, con 63.148 addetti (2,1% del totale Italia). Le imprese di ristorazione rappresentano il 67% del comparto, seguite da alloggio (9,1%), trasporti (7,8%) e agenzie viaggio (1,9%).

L’identikit del visitatore medio mostra una prevalenza tra i 30 e i 60 anni: il 35% viaggia in coppia, il 30,8% in gruppo organizzato (42,3% tra gli stranieri) e il 23,1% con amici. La spesa media giornaliera è di 71 euro (65 euro per gli italiani, 76 per gli stranieri), a cui si aggiungono i costi di viaggio (174-233 euro) e l’alloggio (41 euro al giorno). “Il 51,3% dei turisti condivide l’esperienza online – ha ricordato Pilutti – e questo rende sempre più strategico il presidio digitale per le imprese del comparto”.

La tendenza è positiva anche sul fronte delle presenze: il 2024 si è chiuso con un +3% rispetto all’anno precedente (con una diminuzione per il mare e un aumento di presenze in montagna e città), mentre nei primi quattro mesi del 2025 si registra un ulteriore +10%. Gorizia, grazie alla designazione come Capitale europea della Cultura insieme a Nova Gorica, ha visto un incremento del 20%.

Cultura, mare, montagna ed enogastronomia fanno del Friuli una destinazione a 360 gradi – ha commentato Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG –. I dati confermano la validità delle campagne promozionali e ci spingono a rafforzare le strategie per attrarre nuovi flussi, anche in sinergia con Trieste Airport”.