Sconosciuti al fisco, ma imbrogliano: scovati 42 evasori totali in Friuli

Il bilancio 2020 della Guardia di finanza di Udine.

Risultavano sconosciuti al fisco, ma i denari nelle loro tasche entravano, eccome. Sono 42 gli evasori totali scoperti in provincia di Udine nel 2020. È una parte degli interventi della Guardia di finanza, corpo che oggi festeggia i 247 anni di fondazione.

Durante lo scorso anno, le Fiamme Gialle hanno eseguito in Friuli 668 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 684 interventi ispettivi e 166 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Nel 2020 sono stati quindi scoperti 42 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (alcuni operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 92 lavoratori “in nero” o irregolari. Sono state eseguite, inoltre, 79 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 47 soggetti, per aver commesso 59 reati fiscali.

Tra questi, anche un caso di evasione fiscale internazionale, riconducibile ad un sodalizio criminale dedito alla costituzione di soggetti economici “fittizi” – residenti in Italia e in altri paesi UE – con la finalità di interporli nelle operazioni commerciali in modo fraudolento. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva è di 1.930.000 euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria sono pari a un controvalore di 14.838.203 euro. Ammontano, invece, a 35 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del marcato dei carburanti. Complessivamente sono stati sequestrati 368.143 chilogrammi di prodotti energetici. Inoltre, nei primi mesi del 2021 sono stati sottoposti a sequestro ulteriori 187.994 chilogrammi.

Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 12 interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia.

In crescita il contrabbando di tabacchi lavorati esteri con 40 chilogrammi di sigarette illegali sequestrate e 3 soggetti denunciati. I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per 75.000 euro e di denunciare 2 persone.