Scuola, in Fvg sono quasi 4mila i precari che aspettano di essere stabilizzati

Studio nazionale di Uil Scuola, quasi 4mila i precari in Fvg.

Scuola, in Fvg sono quasi 4mila i precari che aspettano di essere stabilizzati: lo dice uno studio effettuato da Uil Scuola. “Trenta miliardi di euro per la missione istruzione e ricerca nel Pnrr, e circa 35 miliardi complessivi nella manovra Finanziaria 2023. Numeri che mostrano impegni di spesa indirizzati a dare sicurezza al sistema scuola e a sostenere il sistema Paese. Ma i capitoli strutturali dimenticano nuovamente una parte delle persone che nella scuola lavorano ogni giorno: i precari“. 

Lo sottolinea Ugo Previti, segretario di Uil Scuola del Friuli Venezia Giulia, rendendo noto lo studio nazionale di Uil Scuola Rua (ricerca, università, alta formazione) secondo cui, conti alla mano, per stabilizzare i 252.157 precari della scuola già impiegati basterebbe una spesa aggiuntiva di 180 milioni e 345mila euro all’anno. Ovvero 715 euro a persona in più rispetto a quanto docenti e personale tecnico precari già guadagnano, ma che permetterebbero “un beneficio enorme in termini di continuità didattica e un vantaggio sociale, in senso più ampio”. 

“Quanto costa stabilizzare i precari in Fvg”.

In Friuli Venezia Giulia, continua Previti, “sono ben 3.850 tra docenti, personale tecnico amministrativo e ausiliario, supplenti fino al 31 agosto o 30 giugno. La loro stabilizzazione costerebbe poco meno di 2,8 milioni di euro, e i contratti sicuri offrirebbero la possibilità concrete alle persone, per esempio, di acquistare una casa, progettare serenamente il proprio futuro. Senza dimenticare – evidenzia il segretario regionale – che la stabilità economica porta indubbi benefici anche alla stabilità contributiva che si ripercuote anche sulla gestione previdenziale attuale e futura”. 

La stabilizzazione dei precari della scuola, come d’altronde il rinnovo del contratto scuola, conclude Previti, “diventa quindi un doppio volano di crescita: della scuola, dando certezza al personale in servizio già dal primo di settembre, e dell’economia del Paese che beneficia del nuovo slancio di oltre 250mila lavoratrici e lavoratori che iniziano a costruire il proprio futuro”.