Ultime ore per scegliere la scuola in Friuli, quali sono le migliori per l’università e il mondo del lavoro

Le preiscrizioni a scuola in Friuli.

È un momento quasi “solenne” nella vita di ciascuno. Sì, perché la scelta della scuola superiore in Friuli Venezia Giulia è un deciso spartiacque. Una decisione da ponderare bene, seguendo sì le proprie inclinazioni, ma anche i sogni e l’istinto. Gli “scuole aperte” promossi da molti istituti sono ben utili in tal senso.

La classifica Eduscopio.

Ma quali sono le scuole “migliori” in Friuli Venezia Giulia? Fermo restando che, per molti, la risposta possa essere soggettiva, ecco che a stilare una classifica ci ha pensato Eduscopio, la ricerca promossa dalla Fondazione Agnelli e che ha messo sotto la lente 7.500 istituti in Italia.

Secondo la graduatoria, per quanto concerne la preparazione all’università il miglior liceo classico è lo Stellini di Udine, mentre tra gli scientifici primeggia il Magrini Marchetti di Gemona. Fra gli scientifici di scienze applicate svetta il Malignani, sempre di Udine, città che ospita anche il migliore tra quelli per le scienze umane (anche nel ramo economico-sociale), il Percoto, che si aggiudica il gradino più alto del podio anche tra i linguistici. Tra gli artistici, il primo in graduatoria è il Sello, mentre fra i tecnici-economici è lo Zanon di Udine; al Malignani di Cervignano, infine, la palma di migliore come istituto tecnico tecnologico.

Tra le scuole che permettono un rapido accesso al mondo del lavoro ci sono, invece, il tecnico economico Mattei di Lignano Sabbiadoro, il tecnico tecnologico Bearzi di Udine e il Mattei di Palmanova nel professionale dei servizi. Per industria e artigianato svetta invece il Malignani di Cervignano. Nel Pordenonese, il liceo di scienze applicate Le Filandiere di San Vito al Tagliamento è quello che offre più di tutti garanzie per il percorso universitario successivo, mentre per un immediato profilo lavorativo svetta per efficacia l’Isis Della Valentina di Sacile.

I corsi preferiti.

Anche tra i corsi, le inclinazioni sono tra le più diverse. Molto in crescita quelli legati al turismo, reggono anche i professionali: le aziende hanno fame di lavoratori qualificati, possibilmente giovani, anche se non sempre riescono a reperirli.

Come vanno le preiscrizioni.

“Non abbiamo ancora i numeri definitivi, ma siamo in crescita rispetto allo scorso anno”. È soddisfatta Chiara Franceschini, direttrice generale del Civiform di Cividale, dove ci si potrà iscrivere anche dopo il 28 gennaio. “I nostri percorsi formativi fanno la differenza – aggiunge -: da quelli per cuochi a camerieri, fino a pasticceria, estetica e meccanica, offriamo un ampio ventaglio di opportunità”. Si sono anche affiancate nuove possibilità formative: a Cividale c’è il corso per Addetto ai sistemi informatici digitali e web, mentre a Trieste quello di Tecnico dell’animazione turistico sportiva e tempo libero. Intanto, l’attività al Civiform prosegue “e nonostante il Covid, riusciamo a offrire stage e orientamento in presenza. Il nostro team – chiude Franceschini – si è saputo adattare alle necessità e in questa fase, grazie a impegno e dedizione, alterna attività in presenza alla formazione a distanza”.

Preiscrizioni in crescita anche per le due scuole di Gemona. “I numeri del Magrini Marchetti sono già oltre lo scorso anno, sebbene di poche unità, mentre il D’Aronco, dopo un calo, registra ora un 20% in più” racconta Marco Tommasi, dirigente di entrambi gli istituti. Dopo qualche difficoltà iniziale, dovuta all’introduzione dello Spid, ora la situazione si è assestata. Che cosa fa la differenza e induce a scegliere le scuole gemonesi? “Per il Magrini Marchetti direi la qualità dell’insegnamento, propedeutica all’università dove i risultati dei nostri studenti sono eccellenti – precisa il dirigente -. Al D’Aronco spicca la concretezza, con professionalità molto ben spendibili e in fretta nel mondo del lavoro, come per esempio quelle informatiche”. Al momento, c’è un tasso di assenza del 10% dei ragazzi per i problemi Covid “ma anche se per i docenti non è facile – conclude Tommasi -, anche con la didattica a distanza forniamo un insegnamento di qualità“.