In Fvg troppi medici fanno propaganda no vax: “La Regione intervenga”

Il primato del Fvg di sanitari non vaccinati.

In Fvg c’è la più alta percentuale di operatori sanitari non vaccinati in Italia. Il primato arriva grazie all’11.91% di professionisti che ha deciso di non sottoporsi alla somministrazione del siero.

Un dato che scatena le preoccupazioni dei sindacati di categoria, che – sottolineano in forma congiunta Aaroi Emac, Anaao Assomed, Anpo Ascoti Fials Medici, Aupi Snr, Cisl, Fp Cgil, Fvm e Uil Medici – prendono atto “con grande disappunto e stupore che la Regione tace con imbarazzo davanti a certi colleghi che si permettono di attaccare liberamente una legge dello stato come liberticida e discriminante, di fatto legittimando ed aizzando frange di pensiero ed azione No Vax”.

Chiara, per le sigle sindacali, la strada da seguire: “Auspichiamo che tutte le Aziende come fatto da Asufc, prendano chiare distanze da colleghi che si permettono di arringare in luoghi pubblici l’uditorio con incoerenti ed insostenibili teorie sull’obbligatorietà vaccinale solamente per certe fasce d’età e sull’assenza di basi scientifiche sulla vaccinazione di massa e da colleghi che si permettono di rilasciare eccentriche interviste continue su dati, attività ed imprevedibili evoluzioni pandemiche future e comunicati stampa aziendali propugnando teorie e idee personali, completamente avulse dall’evidenza scientifica e in contrapposizione con la linea regionale e nazionale sull’ambito vaccinale”.

“Rileviamo infine con grande incredulità che da tempo ormai agli operatori sanitari non è concesso rilasciare dichiarazioni ed interviste se non autorizzate e “controllate” – concludono – mentre oggi esistono dei colleghi che senza richieste e permessi possono liberamente esprimersi urbi et orbi addirittura con la firma istituzionale. In considerazione di tutto ciò chiediamo all’Assessore alla Salute una forte presa di posizione contraria e distante da tali personalismi e protagonismi, al fine di isolare e non premiare questi elementi, al fine di rimanere coerenti con la condivisibilissima campagna di contrasto alla pandemia Covid-19 che queste organizzazioni sindacali, maggiormente rappresentative della Dirigenza Sanitaria, appoggiano e sostengono completamente fin dal primo giorno ed al fine di dare un messaggio chiaro ed univoco laddove ci fosse ancora incertezza o contrarietà. Appoggiamo e sosteniamo pienamente gli Ordini dei Medici nel vigilare su questi delicati ambiti e nel censurare e perseguire questi comportamenti deontologicamente deprecabili. La normativa vigente è chiara, lineare, coerente ed è a tutela della comunità. Chi si ritiene fuori dalla comunità scientifica ed oltre le leggi, probabilmente dovrebbe dedicarsi ad altro”.

Una posizione sposata anche da Cristiano Shaurli, segretario regionale del Pd: “Alle parole chiare e senza ambiguità del direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) continua a rispondere il silenzio del presidente Fedriga e della sua Giunta, che anzi promuovono a capo delle emergenze regionali chi fino a ieri definiva un’imposizione violenta l’obbligo vaccinale per i sanitari. Mai come oggi chi governa la Regione ha responsabilità di messaggi chiari, che non si possono scaricare”.

Shaurli commenta così le dichiarazioni del direttore di Asufc, Denis Caporale, “sulle posizioni di Amato De Monte, direttore del dipartimento di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Udine, nominato direttore della Sala operativa regionale emergenza sanitaria (Sores Fvg), dalle quali Caporale si dissocia assieme alla maggior parte del personale medico e sanitario dell’Azienda”.