Si chiude a Gemona del Friuli l’edizione 2025 del Festival Maravee Circus, dedicata quest’anno alla figura del giocoliere come metafora della condizione umana. Il gran finale è in programma giovedì 24 luglio alle 21.30 al Cinema Teatro Sociale, dove andrà in scena Vertigini Tragi/Comiche, spettacolo firmato da Paolo Faroni, con le danzatrici aeree Laura e Sandra Menegon e la regia di Sabrina Zannier. L’ingresso è libero, senza prenotazione.
In equilibrio tra stand-up, prosa e narrazione, Vertigini Tragi/Comiche racconta – con ironia e profondità – il conflitto tra il desiderio di elevarsi e le fatiche del vivere quotidiano. Faroni, attore e autore piemontese di base a Milano, costruisce un intenso monologo che unisce poesia, sarcasmo e riflessione esistenziale. A completare la scena, le evoluzioni aeree delle performer Menegon della compagnia Tumblerart, che traducono in movimento le tensioni tra corpo e spirito, natura e volontà.
La regista Sabrina Zannier, direttrice del Festival e ideatrice del progetto, ha voluto concludere questa edizione anticipando già il tema del 2026: il domatore. Una figura che, già nello spettacolo in scena a Gemona, inizia a prendere forma come simbolo di chi prova a governare l’incertezza.
Promosso da Maravee Projects, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Gemona del Friuli e Montereale Valcellina e con la sponsorizzazione della Gervasoni, il Festival ha portato in scena un percorso artistico coinvolgente che ha saputo fondere parola, gesto e pensiero in un linguaggio accessibile e potente.
“Il Festival Maravee Circus – sottolinea il vicesindaco e assessore alla cultura Flavia Virilli – conferma ancora una volta il valore della cultura come spazio di incontro e di riflessione, in grado di unire linguaggi diversi e di raccontare con intensità la nostra condizione umana. Attraverso la metafora del giocoliere e la forza evocativa di parole e corpi in movimento, questa edizione ci invita a guardare oltre la superficie del quotidiano, a cogliere il senso più profondo delle nostre contraddizioni, dei nostri sogni e delle nostre fragilità. Ringraziamo la direttrice Sabrina Zannier, gli artisti e tutti coloro che hanno reso possibile questo appuntamento del Festival, che offre alla nostra comunità una stimolante occasione di dialogo tra arte e vita“.