Annunciate e mai arrivate, mancano le telecamere contro l’abbandono dei rifiuti

A Gorizia, Legambiente segnala rifiuti abbandonati nei fossi.

A Gorizia continua il fenomeno incivile dell’abbandono dei rifiuti e le fototrappole, per beccare sul fatto i comportamenti scorretti, ancora non sono arrivate, nonostante siano state annunciate dieci anni fa.

A sollevare il problema è il circolo isontino di Legambiente: “Nel lontano 2011, a fronte dei costanti abbandoni di rifiuti nelle aree agricole e lungo l’Isonzo l’allora presidente di Legambiente Gorizia, Luca Cadez, propose al Comune l’acquisto di alcune fototrappole, ovvero delle speciali macchine fotografiche dotate di sensore di movimento e in grado di operare nottetempo, da poter installare nei siti più frequentati così da porre fine a questo fenomeno. Un anno dopo – continua l’associazione ambientalista -, la giunta ha stanziato mille euro per l’acquisto di una o più fototrappole e venivano definite le modalità per “far predisporre un progetto per individuare i siti che presentano le maggiori criticità in tal senso e da sottoporre quindi a controlli più attenti tramite il monitoraggio, a rotazione, delle diverse zone del territorio comunale…”. Ebbene, a distanza di oltre 10 anni, nessuna fototrappola è operativa e coloro che abbandonano rifiuti continuano a farlo impunemente!”.

Legambiente segnala, tra i siti più gettonati per l’abbandono dei rifiuti, alcune curve lungo la strada che sale sul monte Calvario, una zona a fianco della discarica di via Brigata Sassari a ridosso della golena dell’Isonzo, così come addirittura abbandoni alle porte del parco sull’Isonzo di Campagnuzza-Sant’Andrea che è di competenza comunale, più volte segnalati dal Comitato.

E i rifiuti, riportano gli ambientalisti, non riguardano soltanto modesti scarti domestici, vi sono infatti con certa frequenza cumuli di mattoni/piastrelle, talvolta amianto, e anche ingombranti come divani e armadi. Anni fa, Legambiente ritrovò addirittura una carcassa di automobile e di una apecar.

“Tutto questo – conclude l’associazione -, in attesa di un fantomatico regolamento. Ma quanti decenni servono per un regolamento? Dall’altra parte Legambiente, insieme a Scout, cittadini e altre associazioni, è sempre stata operativa organizzando giornate ecologiche, facendo attività di censimento e segnalazioni, ma non potendo di sicuro sostituirsi alle Autorità nello svolgere attività di sorveglianza e repressione di questi reati. Ci chiediamo se della marea di telecamere previste per la Capitale europea della cultura ne beneficeranno anche gli ambienti rurali e naturali, perché non saranno un bel biglietto da visita i cumuli di rifiuti per le decine di migliaia di turisti che visiteranno il nostro territorio”.