Scatta l’sos per i fiumi da Legambiente, ma l’Isonzo migliora i suoi dati

L’analisi di Legambiente sui fiumi, monitorato anche l’Isonzo.

Microplastiche e rifiuti abbandonati non risparmiano neanche i fiumi italiani. A denunciare il loro stato di salute è Legambiente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità delle acque, per il recupero della balneabilità nei grandi corsi d’acqua e per tutelare la salubrità dei fiumi. Osservati speciali per la presenza di microplastiche sono stati il fiume Volturno, in Campania, il Tevere nel tratto laziale, il Lambro in Lombardia e l’Isonzo-Soča in Friuli Venezia Giulia e Slovenia.

L’Isonzo più pulito.

L’Isonzo è l’unico caso in cui è possibile un confronto con anni precedenti perché era stato analizzato per la presenza di microplastiche nel 2019 sempre da Legambiente ed Enea. I risultati delle analisi mostrano una concentrazione media minore rispetto allo scorso anno. Il suo valore, infatti, passa da 0,11 a 0,02 particelle/m3 (Fig.1). Sono stati ripetute le stazioni di Bovec e Doblar in Slovenia, a Gorizia e due ponti a Sagrado (Go) nel tratto italiano.

Per quanto riguarda forme e polimeri dei frammenti risulta che le forme più presenti sono frammenti 38%, pellet 25% e Polistirolo, Film e Filamenti 13%. Per quanto riguarda i polimeri quelli più presenti sono Polietilene 33% e polipropilene 11%.

Ancora da pulire dei vecchi rifiuti a Gorizia.

“Anche se le concentrazioni sono le più basse rispetto agli altri fiumi – concludono dall’associazione ambientalista -, e minori rispetto a quelle dell’altro anno, è necessario mantenere alta l’attenzione. In particolare Legambiente ha da tempo gli occhi ben puntati sull’Isonzo- Soča, fiume internazionale, e dove non solo manca una fattiva collaborazione tra le autorità rivierasche, ma soprattutto una gestione congiunta del fiume ai sensi della Direttiva Acque. Per altro non solo si continuano a verificare abbandoni di rifiuti ma viene denunciata la permanenza di rifiuti ben noti alle autorità, ad esempio a Gorizia nel parco dell’Isonzo della Campagnuzza, un centinaio di pneumatici, o quelli a Nord di Montesanto, rifiuti ingombranti gettati dalla scarpata”.