L’uscita di Manzano dall’Uti mette a rischio la polizia locale

A rischio la struttura della polizia locale.

Rischia di essere messa in ginocchio la struttura della polizia locale dell’Unione territoriale intercomunale (Uti) del Natisone. L’allarme arriva dopo il ritiro di Manzano dall’ente, dettato dalla “non omogeneità territoriale tra i comuni aderenti”, come ha spiegato l’amministrazione in una propria nota già ad inizio agosto. Per legge, però, il Comune non può uscire definitivamente, ma solo revocare le diverse funzioni che fino a ieri erano in capo all’Uti.

Tra queste, rientra anche la polizia locale. Da quando i 15 comuni che la compongo – oltre a Manzano, ci sono: Buttrio, Cividale del Friuli, Drenchia, Grimacco, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna e Stregna – hanno aderito al nuovo soggetto giuridico, hanno messo in comune tutta una serie di servizi e i relativi costi. La sicurezza pubblica è quindi un elemento fondamentale in questo schema, soprattutto per lo sviluppo che ha avuto in questi ultimi anni.

Attualmente l’organico conta 34 agenti in divisa, più tre dipendenti del personale amministrativo. L’epicentro dell’attività è l’ufficio del comando a Cividale, dove si concentra l’area amministrativa, e attualmente sono in corso i lavori di ampliamento della sede. In due anni è stato possibile fare una notevole cresciuta a livello organizzativo e il recente stanziamento di mezzo milione di euro da parte dell’Uti può essere l’occasione per fare un salto di qualità. Saranno infatti soldi destinati ad attrezzature e telecamere, portando a 150 gli “occhi” presenti su tutto il territorio.

Attualmente, però, il corpo è sotto organico – servirebbe avere a disposizione almeno 40 agenti – e ciò non farà altro che peggiorare con il ritiro di Manzano. Le prospettive sono cupe e lo ammettono in molti, nonostante i riconoscimenti per l’operato fatto in questi anni siano giunti da tutti. La forza della municipale, infatti, è proprio nella conoscenza del territorio. Se tutto questo rischia però di venir meno, cosa rimarrà dell’attuale organizzazione e degli sforzi compiuti in questi anni?