La famiglia Screm e il fortissimo legame con Osoppo

La famiglia Screm ha permesso la creazione della biblioteca civica.

Questa è la storia di una famiglia che è sempre rimasta legata al Friuli. Di più: non ha mai dimenticato le sue origini e il suo paese natale. Nemmeno quando, dopo la disfatta di Caporetto, dovette rifugiarsi, come tante altre famiglie, sotto la linea del Piave per ricostruirsi una vita.

La famiglia è quella degli Screm, originaria di Osoppo. E la storia è quella delle tre discendenti, le sorelle Bianca, Bice e Fidalia, e dello stretto legame che mantennero negli anni con il loro comune d’origine. Nonostante la guerra le abbia portate a vivere a Cremona, ogni estate tornavano a Osoppo a trascorrere le vacanze. E avevano mantenuto anche parecchi contatti amicali. Al punto che, come molti ricorderanno, alla loro morte al Comune spettò un cospicuo lascito, tra cui la loro casa di famiglia, che è l’attuale sede della biblioteca civica.

Lo stesso fecero a Cremona, a cui donarono l’altra metà del loro patrimonio, diventata una seconda patria. Tre donne benemerite che nella città lombarda hanno recentemente ricordato in occasione di una mostra dal titolo “Sguardi dal 900 – Volti e storie della citta”, nella quale sono stati esposti anche tre dipinti della famiglia Screm. A loro è stata dedicata anche un’apposita bacheca con il materiale documentale che ne ricostruisce la storia di profughi e la loro vita a Cremona. E su invito dell’amministrazione comunale lombarda, il sindaco Paolo De Simon ha partecipato, con una delegazione, all’inaugurazione della mostra stessa.

“Ci sembra il minimo per onorare la memoria della famiglia Screm, che ha sempre avuto Osoppo nel cuore – ha spiegato De Simon -. La nostra comunità ha potuto beneficiare della lungimiranza della famiglia. La donazione Screm ha consentito di creare una biblioteca tra le più fornite in Regione Friuli Venezia Giulia e che costituisce un vanto per la nostra piccola comunità”.

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