Dopo il patrocinio, negati anche gli spazi, bufera sul festival di San Daniele

La polemica con il Festival Costituzione a San Daniele.

È di pochi giorni fa la notizia che il Comune di San Daniele, che già a gennaio aveva ritirato il patrocinio al Festival Costituzione, organizzato ogni anno dall’associazione culturale “Per la Costituzione”, ha negato a quest’ultima anche la possibilità di utilizzare la Sala Guarneriana della Biblioteca Antica. E ancora più in generale è stata negata l’autorizzazione ad utilizzare gli spazi in gestione al Comune nelle date del festival. Le motivazioni, si legge nella lettera del sindaco Pietro Valent, datata 15 marzo, diffusa tra gli altri dalla stessa associazione, sono le stesse che hanno portato il Comune a ritirare il patrocinio ed il partenariato il 18 gennaio di quest’anno.

L’evento scatenante, da cui si è sviluppata la situazione, risale appunto a gennaio, quando l’associazione aveva preso una posizione decisa contro la possibile candidatura di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica. L’associazione, che si occupa di promuovere la conoscenza della Carta costituzionale, aveva affermato di ritenere incostituzionale la sua candidatura, citando vari articoli della legge fondamentale. La risposta del sindaco Valent non si era fatta attendere e aveva condannato quella che riteneva essere una presa di posizione politica da parte di un’associazione in teoria apolitica. La risposta aveva sollevato un dibattito piuttosto polarizzato tra i sostenitori del sindaco e quelli dell’associazione. Dibattito che viene ora riattizzato dalle ultime novità riguardo alle autorizzazioni negate da parte del comune.

Da parte sua, l’associazione ha risposto con una lettera pubblicata sui suoi profili social, in cui si difende dalle accuse del sindaco, rivendicando la possibilità di esprimere un’opinione, in quanto rientra nella libertà di pensiero e di espressione difese dalla Costituzione stessa. “Noi non ci contrapponiamo a nessuna parte politica ma abbiamo espresso liberamente il nostro pensiero nel momento in cui la possibile elezione a presidente della Repubblica italiana risultava in contrasto con gli articoli 18, 54 e 87 della costituzione”, si legge nel comunicato firmato dall’associazione.