Cresce la protesta dopo la chiusura del Punto Nascita di San Vito al Tagliamento

La manifestazione di protesta contro la chiusura del Punto Nascita di San Vito al Tagliamento.

Una protesta contro la chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento. La manifestazione di oggi, 17 novembre, ha visto una massiccia partecipazione di cittadini determinati a difendere la sanità pubblica, esprimendo il proprio dissenso non solo per la chiusura del punto nascita ma anche per la sospensione della radiologia e la riduzione di 20 posti letto in chirurgia.

Le ragioni della chiusura e la risposta delle istituzioni

Il direttore generale Giuseppe Tonutto e la dottoressa Roberta Pinzano hanno giustificato la sospensione del servizio come una decisione tecnica, dovuta alla carenza di personale qualificato. Tuttavia, le reazioni delle istituzioni e dei partiti politici non si sono fatte attendere. Il consigliere regionale Nicola Conficoni del Partito Democratico ha accusato la Regione di tradire gli impegni presi, mentre rappresentanti di Patto per l’autonomia e Civica Fvg hanno sottolineato l’incapacità nel gestire il deficit di personale. Rosaria Capozzi del Movimento 5 Stelle ha interpretato l’evento come un simbolo del fallimento dell’assessore Riccardi.

La risposta del territorio e il futuro del Punto Nascita.

La comunità ha risposto con fermezza, programmato un presidio di mobilitazione promosso dal coordinamento “Difesa e sanità pubblica” e sostenuto da numerose associazioni. La chiamata alla mobilitazione testimonia la volontà della popolazione di non restare inerte di fronte a decisioni che impattano sulla qualità della vita e dei servizi essenziali. Il sindaco, rispondendo alle richieste dei cittadini, ha chiesto una pronta riattivazione del reparto e proposto di affrontare la carenza di personale.