Un progetto in memoria di Silvia, la ciclista di Sedegliano travolta e uccisa un anno fa

Il progetto in memoria di Silvia Piccini.

“Datemi un metro e mezzo di vita”, questo è lo slogan delle magliette che rappresentano il progetto partito lo scorso mese in memoria di Silvia Piccini, la diciassettenne di Gradisca di Sedegliano travolta ed uccisa da un’auto a Coseano, nella strada che da Rodeano porta a San Daniele.

Un metro e mezzo, la distanza che dovrebbe essere rispettata durante il sorpasso auto-bicicletta. Distanza che, purtroppo, non è stata rispettata quel terribile 20 aprile dell’anno scorso, quando Silvia, giovane promessa del ciclismo, in sella alla sua bici con la quale amava allenarsi, fu travolta da un’auto che procedeva lungo lo stesso senso di marcia. La madre di Silvia, Deyanira, ha deciso di incanalare quell’enorme sofferenza, trasformandola in beneficenza.

“Lo scopo del progetto, oltre a sensibilizzare le persone, è quello di aiutare un compagno di classe di Silvia, un ragazzo che ama studiare, ma che non ha sufficienti mezzi per proseguire gli studi dopo la maturità, che si terrà a breve”, racconta la madre. “Mia figlia, che quest’anno avrebbe compiuto diciotto anni e che aveva molti sogni nel cassetto, rappresenta tutte le vittime della strada che ad oggi non hanno ancora trovato giustizia”, racconta la madre, 37 anni, che vive a Gradisca di Sedegliano assieme al marito Riccardo, 44, e ai due figli, Alejandro e alla piccola Elisa. “Silvia sognava di diventare un medico.

Era una ragazza buona, generosa, genuina. Amava il ciclismo a livello agonistico, era prudente e coscienziosa”, prosegue la donna. Determinata, combattiva, questa madre ha la forza di un uragano, e la generosità di chi non vuole che quel tragico evento sia ricordato unicamente per la drammaticità con il quale si è svolto. “Il progetto , oltre a sensibilizzare, ha anche lo scopo di aiutare un compagno di classe di Silvia, che quest’anno farà la maturità. È un ragazzo studioso e meritevole, per questo ho deciso che il ricavato delle magliette andrà a sostenere la borsa di studio per il futuro. Dato che mia figlia non ci potrà essere, ho ritenuto giusto fare questo atto di generosità nei confronti di un suo compagno di classe “, racconta la madre. Il 16 luglio, presso l’Istituto “A.Malignani “di Udine, dove Silvia frequentava il quarto anno di liceo scientifico, si svolgerà la festa per il diploma, e tutti i compagni di classe della ragazza presenzieranno indossando la maglietta simbolo delle vittime della strada.

Ad oggi, dopo un mese dalla partenza del progetto, sono già state vendute circa un’ottantina di magliette. Si possono trovare nel paese della famiglia di Silvia, a Gradisca, presso il “Bar al plaz”, ma anche alla Scarperia di Codroipo, ai bar “Sot al piul” e “all’Alpino”, a Sedegliano al bar “Orologio”, ed in centro a Udine, presso il salone “Magic phon”. Coinvolta nel progetto anche la scrittrice codroipese Pierina Gallina, amica di famiglia, già insegnante delle scuole primarie che frequentò Silvia e con la quale instaurò un legame speciale che si è poi protratto nel tempo. “Il ciclismo, più che uno sport è uno stile di vita”, scriveva Silvia in un tema svolto a scuola. Quell’amore per uno sport che tanto le ha regalato. Grazie a questa iniziativa, Silvia vivrà per sempre nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerla, ma soprattutto non calerà il sipario riguardo all’educazione stradale e alle troppe vittime che ogni anno purtroppo non fanno ritorno a casa.