La storia di Arianna Delneri e la nuova vita alla Trattoria Al Plan di Paluz.
“Più di qualcuno mi ha chiesto se fossi convinta della mia scelta, ma un pizzico di sana incoscienza ci vuole nella vita” scherza Arianna Delneri, ristoratrice di Tarcento. Originaria di Romans d’Isonzo, Arianna risiede da quarant’anni nella Perla del Friuli.
Addetta alle risorse umane di Poste Italiane fino al 2022, ha deciso, alla non più verde età di 61 anni, di lanciarsi nel mondo della ristorazione, cimentandosi nella gestione della Trattoria Al Plan di Paluz. “I miei quattro figli erano già adulti e indipendenti e la prospettiva dell’ormai prossima pensione non mi allettava, pertanto ho preso una decisione un po’ controcorrente. Ho rassegnato le dimissioni dalla mia precedente professione, che ho amato e svolto con impegno e passione, per lanciarmi senza paracadute in questa nuova avventura, portando avanti in prima persona l’attività gestita in precedenza da mio padre e poi da mio fratello” sostiene Delneri. Fondamentale è stato l’incoraggiamento da parte di tutta la famiglia, della madre Lauretta e dei parenti, “che mi hanno trasmesso forza e positività, il tutto accompagnato dalla preziosa collaborazione di mio fratello“.
“L’inizio nel 2022 non è stato affatto facile – ammette Delneri – perchè mi sono trovata catapultata in un settore per me diverso e nuovo, ma non mi sono fatta schiacciare dalle responsabilità e pian piano ho preso dimestichezza con il mondo della ristorazione, che ho scoperto e ho imparato ad apprezzare sempre più.”
Oggi Arianna è prossima ai 65 anni, ma al riposo non ci pensa proprio. “Gli sforzi quotidiani si fanno sentire eccome e, purtroppo, non sono più giovane, ma apprendere la soddisfazione che mi esprimono i clienti a fine pasto mi riempie così tanto di orgoglio e grinta che mi fà dimenticare all’istante le ore di fatica. Per mia fortuna e per merito del mio fantastico staff, formato da dieci collaboratori, il lavoro è in costante aumento e le gratificazioni non mancano. Mi auguro che da lassù il mio amato papà Tullio, che è mancato nel 2007 e che ha gestito il locale a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, sia fiero di me“.