Liberate le prime linci nella foresta di Tarvisio, sono Margy e Sofia

Le linci liberate a Tarvisio arrivano dalla Svizzera.

La foresta di Tarvisio ha due abitanti in più: sono stati liberati i primi due esemplari di lince del Progetto Ulyca2, strettamente correlato a quello europeo Life Lynx, con l’obiettivo di prevenire l’estinzione della lince eurasiatica nei Monti Dinarici e nella Alpi sudorientali.

In tutto saranno cinque gli animali che verranno introdotti nella foresta friulana: nelle ultime settimane di febbraio nel Giura svizzero sono state catturate due femmine, mentre nei Carpazi in Romania un maschio e una femmina. Il secondo maschio previsto dal progetto è stato catturato in Croazia nell’ottobre 2022 e attualmente si trova in una stazione di quarantena specializzata in Slovacchia.

E proprio le due femmine “svizzere” sono state le prime ad essere liberate: un esemplare di sei anni e una nata nel 2020. Entrambi gli individui prima di essere trasportati in Italia sono stati sottoposti a un rigoroso controllo veterinario per analizzarne lo stato di salute e il profilo genetico. I due esemplari sono stati liberati in questi giorni dopo un periodo di acclimatazione: le due linci, alle quali sono stati dati i nomi di Margy e Sofia, hanno potuto immergersi nella foresta del Tarvisio al tramonto per poter beneficiare della tranquillità della notte. Il benessere degli animali, infatti, ha la massima priorità. Il rilascio è stato supervisionato da agenti ed esperti dei Carabinieri Forestali, Corpo Forestale Regionale e Progetto Lince Italia.

Il sito in cui sono state liberate si trova in una valle selvaggia della Foresta di Tarvisio, gestita dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, sul confine con la Slovenia, circa 30 km a ovest del nucleo di linci appena reintrodotto nelle Alpi slovene. In questo modo si prevede che le linci slovene e italiane si incontrino il prima possibile, dando vita a un nuovo nucleo vitale in un’area che è biogeograficamente di grande importanza come “stepping stone”, ovvero, un passaggio naturale tra la popolazione dinarica e quella svizzera nel nord-ovest delle Alpi.

I cacciatori, grazie alla buona conoscenza del territorio, supporteranno attivamente il monitoraggio effettuato da esperti del Progetto Lince Italia sin dalle prime ore. Insieme agli esperti del WWF si studierà una strategia di comunicazione, per aggiornare in maniera costante gli interessati.

Ulyca2 è un progetto dell’Arma dei Carabinieri, coordinato dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Tarvisio e affidato per gli aspetti tecnico-scientifici e logistici al Progetto Lince Italia dell’Università di Torino. Importantissimo il sostegno ricevuto dal WWF Italia, Germania, Svizzera e Austria, nonché la collaborazione del “Gruppo di Lavoro Caccia e Lince”, ovvero una cabina di regia delle associazioni venatorie regionali.

Il successo dell’operazione e quindi il futuro delle linci sulle Alpi è una scommessa senza
precedenti
sulla capacità dei diversi attori di collaborare in tutte le fasi e sostenere insieme un piano d’azione concordato. Tutte le azioni messe in campo in questa prima fase del progetto verranno presentate in un evento dedicato programmato per il mese di aprile.

È stato possibile realizzare questo progetto grazie all’importante ed efficace cooperazione
del team dell’Ufficio Federale per l’Ambiente (BAFU) in Svizzera, il Cantone Giura, il KORA,
l’Istituto per la Salute dei Pesci e della Fauna Selvatica dell’Università di Berna e le due
stazioni di quarantena degli zoo di Goldau e Dählhölzli (entrambi in Svizzera). In Romania
sono stati fondamentali l’ufficio Biodiversità del Ministero dell’Ambiente, delle Acque e
delle Foreste, Romsilva (Agenzia Statale per la Gestione Forestale e Venatoria) e l’ACDB, una
organizzazione di esperti biologi attivi nel campo della conservazione. Infine, in Croazia il
Ministero della Protezione Ambientale e Pianificazione Territoriale nonché le Università di
Zagabria e Karlovac.

Ecco le bellissime immagini della liberazione di Ermes Furlani-ULyCA: