Disdetto il contratto aziendale al supermercato Metro di Tavagnacco, i lavoratori proclamano uno sciopero

Proclamato uno sciopero per l’antivigilia di Pasqua alla Metro di Tavagnacco.

Dopo oltre quarant’anni di contrattazione aziendale, dal 1° aprile 2019 le lavoratrici ed i lavoratori di Metro Italia Spa, leader nazionale della vendita all’ingrosso, sono senza contratto integrativo. La nuova compagine societaria, subentrata da qualche mese, ha infatti disdetto il contratto aziendale, come primo atto formale nei confronti dei dipendenti e del sindacato. Questo senza aver definito gli obiettivi e valutato le ricadute sul personale.

Le trattative dei sindacati con i vertici aziendali

Le trattative degli scorsi mesi hanno portato ad una rottura, causata dall’incapacità del gruppo di ascoltare e comprendere le richieste delle organizzazioni sindacali, che puntavano a diversi obiettivi, non soltanto di carattere economico: il rafforzamento delle relazioni sindacali nei punti vendita, la condivisione di un’organizzazione del lavoro in grado di garantire una migliore conciliazione coi tempi di vita, l’estensione del premio di produzione, una preventiva comunicazione in caso di ristrutturazioni aziendali con impatti sui livelli occupazionali, investimenti concreti nella sicurezza, risorse aggiuntive per il potenziamento del welfare aziendale, la revisione del sistema retributivo domenicale, con l’aumento delle maggiorazioni previste.

Queste le richieste che Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno sottoposto a un’impresa che presenta la gestione caratteristica in positivo, e quindi non in condizioni di recessione o difficoltà economiche. Nessuna di esse è stata accolta, a parte un timido avvicinamento in materia di lavoro domenicale. L’impresa ha anzi rilanciato, puntando a una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro e degli orari, con un massiccio ricorso al turno spezzato e a una flessibilità spinta, non compensata con alcuna misura né organizzativa né economica. Ad allontanare ulteriormente le parti un’ipotesi di riduzione del premio di produzione e la mancanza di risposte concrete sul tema della sicurezza.

Le proteste a Trieste e Tavagnacco

Da qui la rottura e lo sciopero proclamato a livello nazionale dalle categorie per tutte le sedi del gruppo, presente in Friuli Venezia Giulia a Tavagnacco e Trieste, con astensione dal lavoro per l’intera giornata di domani, venerdì 19 aprile, antivigilia di Pasqua e giornata a forte intensità di acquisti di carattere enogastronomico. Previsto anche un presidio dei lavoratori davanti al punto vendita di Tavagnacco , che si terrà su iniziativa di Filcams e Fisascat dalle 10 alle 12.