Dopo la lite a coltellate, scoperta una rete dello spaccio tra giovani a Trieste

Indagini proseguite a Trieste dopo l’accoltellamento di via Baiamonti.

Il 29 maggio dello scorso anno, in via Baiamonti, un ventitreenne di nazionalità albanese, al culmine di una lite, aveva accoltellato un giovane di 21 anni del Brasile. Le motivazioni di quell’accoltellamento, avvenuto alla presenza di altri giovani, tuttavia, erano rimaste sconosciute. Da lì le indagini che ora hanno portato all’arresto di un ragazzo ventunenne di Trieste e a quattro indagati in tutto per detenzione a fini di spaccio di marijuana.

L’indagine, diretta dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trieste, Federico Frezza, e svolta dalla sezione contrasto al crimine diffuso della squadra mobile giuliana, è come detto lo sviluppo degli accertamenti esperiti a seguito dell’accoltellamento avvenuto in via Baiamonti il 29 maggio 2020, quando, al culmine di una lite, un ventitreenne di albanese, intervenuto per dare man forte al fratello, aveva accoltellato un ventunenne brasiliano.

I motivi della lite, avvenuta alla presenza di alcuni giovani, non erano emersi subito, ma le indagini successivamente condotte hanno consentito di verificare come lo scontro tra i due fosse nato a seguito della richiesta del pagamento di alcune dosi di droga spacciate dal ventunenne albanese, fratello dell’accoltellatore, ad un terzo soggetto, in aiuto del quale era intervenuto il brasiliano, poi finito in ospedale in prognosi riservata.

Sulla scorta degli elementi raccolti e in seguito dell’analisi delle chat dei telefoni cellulari sequestrati dalla Polizia di Stato, il Pm titolare del fascicolo ha emesso tre decreti di perquisizione a carico di altrettanti indagati in ordine al delitto di spaccio continuato in concorso di sostanze stupefacenti.

Due di essi, nella mattina di lunedì 8 febbraio scorso, sono stati trovati in possesso di marijuana, In particolare uno, triestino di 21 anni, deteneva a fini di spaccio circa 30 grammi, l’altro, anch’egli triestino ventunenne, occultava diverse confezioni della stessa sostanza, per un totale di circa 250 grammi, tra casa e garage. Quest’ultimo, dopo gli adempimenti di rito, è stato tratto in arresto e posto ai domiciliari.

L’attività antidroga è proseguita poi anche nella mattina del 9 febbraio quando il Pm titolare del fascicolo ha delegato altra perquisizione eseguita dalla polizia di Stato a seguito della quale sono stati rinvenuti ulteriori 24 grammi circa di droga occultata all’interno dell’abitazione di un ventottenne di origini pugliesi, ma residente a Trieste, il quale dovrà rispondere di detenzione a fini di spaccio di droga.